De Laurentiis mente e con la piazza non c’è rapporto

Napoli, De Laurentiis
Aurelio De Laurentiis ©Getty Images

 

C’è qualcosa che non va più  nel rapporto tra la piazza napoletana e il presidente De Laurentiis. Una ferita aperta dalla voglia di polemica di parte della tifoseria, che ambisce alla vittoria ma commette l’errore di darla per scontato dopo un certo numero di anni di progettualità. Ci sono società che ambiscono a vincere trofei per anni, spendendo il triplo di quanto fatto dagli azzurri, senza stringere tra le mani nulla. C’è chi invece al San Paolo pretende lo scudetto come se fosse qualcosa dovuto di diritto.

Ciò ha creato la ferita ma l’orgoglio l’ha ampliata, quell’orgoglio che non permette al tifo partenopeo di dimenticare le tante parole, troppe, del presidente su Napoli città e la sua storia sportiva. Irrispettoso nei confronti di tutto e tutti, rimarcando solo a tratti origini partenopee, che non gli impediscono d’essere appellato ripetutamente come ‘romano’. L’errore più grande è dato però probabilmente dalle promesse, fatte e mai mantenute. Dallo stadio alla lotta scudetto, passando per il mercato di riparazione mai realmente competitivo.

Su questo si concentra oggi la ‘Gazzetta dello Sport’, che parla anche di un De Laurentiis bugiardo: “Racconta che gli abbonato sono sempre stati seimila ma i ‘fedelissimi’ erano 19.065 al primo anno di gestione. Eppure, si è passati dal Cittadella al sogno scudetto. I risultati sportivi sono sotto gli occhi di tutti così come è evidente la freddezza della gente verso un club, che non fa svolgere quasi mai un allenamento a porte aperte e che non spicca per capacità comunicative”

Negli anni inoltre, le partenze di Lavezzi, Cavani e Higuain hanno rappresentato una profonda ferita nel cuore del tifo, che non riesce a restare impassibile dinanzi a un nuovo beniamino, innamorandosene prontamente. Ora che c’è Milik in attacco a segnare, si teme la tanto odiata clausola già annunciata da De Laurentiis: “Gli striscioni hanno ferito il presidente che anche per questo ha parlato di uno stadio futuro per 20 mila soci. Forse una provocazione più che un progetto reale, comunque un’idea non condivisa in città”.

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