Se tre anni fa qualcuno avesse pronunciato le parole magiche ‘Champions League’ a Maurizio Sarri, l’allenatore – col suo savoir faire da comandante burbero – avrebbe risposto severamente con un’occhiataccia eloquente. Quando Sarri, a cinquataquattro anni suonati, è approdato in serie A portando l’Empoli alla salvezza con quattro giornate d’anticipo, chiunque, e forse anche lui stesso, avrà pensato che quel traguardo rappresentasse l’apice di una carriera modesta, senza troppe prove di volo e con i piedi sempre ben piantati per terra. La consapevolezza dei propri mezzi e l’imparzialità con cui riesce ad analizzare le mancanze e le doti delle squadre che gli vengono affidate sono le virtù di un uomo che, dalla Lega Pro alla massima serie, non è mai cambiato. Il tecnico azzurro si presenta in campo ancora in tuta e non sa rinunciare al piacere, tanto semplice quanto primitivo, di un caffè preparato rigorosamente con la macchinetta napoletana e di una sigaretta aspirata fino al filtro.
Alla soglia dei sessant’anni Maurizio Sarri mette in quest’esordio nell’Europa che conta la stessa cura e la stessa scrupolosità che metterebbe in un posticipo contro un club da metà classifica. L’allenatore non lascia niente al caso e la vittoria contro il Palermo non ha alleggerito il fardello di questa impegnativa trasferta in Ucraina, in cui l’imperativo categorico è centrare l’obiettivo. Passare la fase a gironi, cominciando a vincere proprio contro la Dinamo Kiev, significherebbe potersi confrontare con avversari di alto livello, dando un senso all’escalation di questo gruppo che durante lo scorso campionato ha saputo credere nelle proprie possibilità fino alla fine.
Non sarà semplice per la società campana imporsi in una competizione in cui l’esperienza e la mentalità vincente sono, molto spesso, più importanti delle qualità tecniche della rosa. Sarri, questa sera, non sarà l’unico a debuttare in Champions: anche Hysaj, Koulibaly, Ghoulam, Allan, Jorginho e, nel caso in cui dovessero subentrare in campo, Maksimovic, Rog, Diawara, Gabbiadini, Roberto Insigne attendono con trepidazione il battesimo. Servirà tanta concentrazione per portare a casa i tre punti perché, sebbene il girone sia equilibrato e alla portata dei partenopei, i cali di tensione non sono da sottovalutare. Il Napoli è in grado di affrontare un match con grande intensità per poi perdersi in un bicchier d’acqua a causa di qualche banale errore di disattenzione di troppo. La forza di volontà e la fame di trionfare dovranno avere la meglio sulla paura e sull’ingenuità di una formazione non proprio abituata ad un agonismo così serrato. Ma per Sarri l’ingrediente segreto è proprio il divertimento: “Chiedo determinazione, però è fondamentale che in giocatori in campo si divertano. I napoletani amano questa squadra, non sento pressione eccessiva ma una necessità di farli contenti, prima o poi”.