Palermo non può già essere solo un ricordo, perché il Napoli che sarà a Kiev nasce proprio dalla notte siciliana. Cambi pochi, ma strategici; Sarri sa il fatto suo e in casa dei rosanero ci ha mandato un Napoli impegnato per metà, capace di vincere, convincere e, quando s’è fatta l’ora, tirare i remi in barca. È sembrato tutto facile, ma in realtà la squadra ha dovuto faticare parecchio; il primo tempo non aveva concesso spazi, nella ripresa doveva decidersi tutto, e così è stato. Bravi Hamsik e Callejon, bravo il Napoli, ma soprattutto bravo il tecnico campano che ha saputo strigliare per bene i suoi e mettere in pratica la partita in discesa; nulla è stato perduto in campionato ed è ovvio che ora si torni a pensare alla coppa, per una serata che vorrà dire già tanto sull’immediato futuro azzurro.
Kiev non concede errori, né riprese, né scusanti. In Ucraina il Napoli dovrà essere perfetto e partire col piede giusto. La Champions non ti capisce, non ti aspetta, non ti invoglia, devi saperla prendere per le mani e portarla dove decidi tu, che altrimenti resti fuori dal turno successivo pur con 12 punti sul groppone. Il Napoli stavolta lo sa, sicuramente lo sa Sarri, esordiente solo sulla carta, uno che ha studiato per filo e per segno il suo esordio nelle notti europee che contano; in due anni d’azzurro la prima in Europa League, poi la prima in Champions. L’esordio a Napoli – a fine settembre contro il Benfica – sarà sicuramente più dispendioso dal punto di vista umano, ma dal punto di vista mentale è Kiev l’ostacolo maggiore di questo ciclo tremendo.
Che squadra vedremo in Ucraina? Oltre la conferma di Pepe Reina tra i pali e di Koulibaly-Albiol coppia centrale, tornerà sulla destra Elseid Hysaj. Maggio non ha sfigurato in Sicilia, ma il posto sull’esterno è dell’albanese che la competizione europea s’è l’è guadagnata a suon di ottime prestazioni lo scorso anno. Conferme anche a centrocampo con Hamsik e Jorginho, ma è Zielinski ad aver messo la pulce all’orecchio sarriano; le ottime prestazioni di campionato in questo avvio per il polacco hanno forse messo in difficoltà l’allenatore che sa di non poterlo limitare quando è in condizione di far male a chiunque. Il ragazzo sarà in grado di dare la sua mano, ma più probabilmente ci sarà Allan a tenere la sua zona, sulla destra della metà campo azzurra.
Ballottaggi aperti in avanti. Oltre al solito Mertens-Insigne, cominciamo a prepararci all’idea di dover assistere anche alla staffetta Gabbiadini-Milik per tutta la stagione. Questo ha deciso Sarri, questo ha detto – fino ad ora, almeno – il campo; il belga dovrebbe partire titolare sulla sinistra, il polacco ex Ajax probabilmente al centro dell’attacco. Ma non si escludono sorprese.
A destra, ovviamente, l’immancabile Callejon: lui, capocannoniere del campionato in compartecipazione con 4 reti nelle prime tre uscite, non puàò mancare all’appuntamento. Due anni fa, in quella maledetta semifinale di Europa League, era in campo a Kiev contro il Dnipro che ‘scippò’ il Napoli della possibilità di accedere ad una finale europea che manca da troppi anni.
Stavolta sarà diverso, perché di fronte ci sarà la Dinamo e perché dalle casse dell’impianto ucraino partirà una musichetta diversa; ma l’obiettivo è lo stesso, vincere per vendicare quella debacle e per partire subito col piede giusto.
Che da Kiev a Napoli il passo è breve, ed il turnover pure.
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
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