La musichetta della Champions suona nuovamente nelle case di Napoli. Esordio assoluto per Maurizio Sarri contro la Dinamo Kiev, in trasferta. Una partita facile sulla carta, ma che nasconde qualche insidia da non sottovalutare. E questo, nonostante l’inesperienza internazionale, lo sa bene anche il tecnico azzurro. L’anno scorso, ad esempio, in un girone con Chelsea e Porto, la Dinamo è riuscita a qualificarsi alla fase successiva della competizione da seconda, poi eliminata agli ottavi dal Manchester City. Un risultato che, per quanto relativo, illustra perfettamente le difficoltà nascoste di questo match.
ALLENATORE. Serhij Stanislavovyč Rebrov è un personaggio molto noto dalle parti di Kiev. Formatosi calcisticamente allo Shakhtar Donetsk, ha trascorso tanti anni della sua carriera con la Dinamo da calciatore e ora sta facendo lo stesso da tecnico, esclusa una breve parentesi con la nazionale ucraina. Dopo diversi anni da vice, nel 2014 è diventato primo allenatore. E in questi due anni ha portato a casa un bel po’ di trofei: due campionati consecutivi (campione in carica), due coppe d’Ucraina e una Supercoppa, oltre al piazzamento in Champions della scorsa stagione.
COME GIOCA. 4-2-3-1
Šovkovs’kyj; Danilo Silva (Morozyuk), Vida, Khacheridi, Makarenko; Sydorchuk, Rybalka; Yarmolenko, Buyalsky, Gusev; Moraes.
Rebrov ha costruito le sue fortune in questi ultimi due anni su una difesa solida e che concede poco agli avversari. Con questa idea di base, il tecnico è riuscito ad esaltare le qualità di Kharcheridi. Gli ucraini puntano molto sulla forza fisica di difesa e centrocampo, affidando la propria manovra offensiva al talento di Yarmolenko e Gusev.
PREGI. Proprio come scritto poche righe fa, la forza della Dinamo Kiev sta nella solidità difensiva. Nei due campionati vinti sotto la guida di Rebrov, la squadra ha subito rispettivamente la miseria di 12 e 11 gol. Nella scorsa Champions, invece, 4 reti subite nella prima fase a gironi, poi 3 dal City agli ottavi. Insomma, numeri emblematici che sicuramente Sarri avrà preso in considerazione. Oltre a questo aspetto puramente tecnico-tattico, è da ricoardare anche l’esperienza di molti calciatori, già abituati a palcoscenici simili.
DIFETTI. Difesa solida sì, ma le qualità tecniche scarseggiano. I centrocampisti sono perfetti nel fare filtro in mezzo al campo, ma quando si tratta di impostare l’azione si fa un po’ più di fatica. Dalla metà campo avversaria in poi, le pericolosità nascono sempre e solo dalle giocate di Yarmolenko, decisamente il migliore in squadra in termini di qualità.
L’UOMO CHIAVE. Ed è proprio Yarmolenko l’uomo più pericoloso della Dinamo Kiev. Classe 1989, veste la maglia del club ucraino del 2008. Tante squadre si sono interessate a lui negli anni, ma poi è sempre rimasto lì dov’è. In 327 presenze con la Dinamo, il centrocampista offensivo, complessivamente, ha messo a segno 128 reti e la bellezza di 84 assist. I numeri parlano da soli.
Redazione MilanLive.it