Giornata d’attesa per un Napoli che ha la testa a metà, tra Palermo e Kiev. I ragazzi di Sarri torneranno ad esordire in campionato per la seconda trasferta dell’anno: in Sicilia, contro i rosanero, dovranno dimostrare di essere migliorati, accertando che, in fondo, la prima uscita di Pescara, che portò agli azzurri solo un pari in rimonta, fu un errore di percorso.
Si riparte dal campionato, ma tra tre giorni si batterà anche il ferro Champions; e così via, per un mese bello intenso che renderà al Napoli ben 7 gare in 23 giorni, una partita ogni tre, in pratica. Per superare al meglio il primo round dell’anno servirà ogni forza a disposizione.
Turnover, si chiama così, e a detta di tutti il Napoli 2016/17 potrà farne di più per la prima volta. A detta di tutti, ma non di Sarri.
ALTERNATIVE SI, MA NON ORA
Il tecnico napoletano non ha tenuto la usuale conferenza pre-partita, ma ha comunque parlato ai tifosi in TV, evidenziando come in realtà, i cambi e le alternative su cui tutti fanno affidamento, sono grandi punti interrogativi che dal Napoli (e proprio da lui) dovranno essere svelati.
È vero, a Napoli questa estate sono arrivati tanti calciatori capaci di fare numero, allungare la panchina e tenere quantomeno allo stesso livello la qualità dei titolari, ma per il momento è ancora difficile fare affidamento completamente su di loro.
Sarri ci tiene ad evidenziare come il centrocampo sia una scommessa per il futuro, viste le giovani età di Zielinski, Rog e Diawara, gente che è arrivata in azzurro da poco e che, come nel caso del croato ex Dinamo Zagabria, ha visto in allenamento solo una volta. Il guineano ex Bologna, invece, non ha neanche fatto preparazione questa estate, e per vederlo al meglio ci vorrà ancora un po’.
Maksimovic e Tonelli non sono pronti dal punto di vista del ritmo partita, Chiriches ha avuto problemi in nazionale, per questo al momento Koulibaly ed Albiol non hanno alternative. Alla conta dei ‘non pronti’ aggiungeteci pure Giaccherini, solo da poco tornato a pieno ritmo in allenamento.
Insomma, le alternative sono arrivate, ma al momento non sono abili o arruolabili; e questi, nel periodo in cui devi scendere in campo a 72 ore di distanza, può essere un bel problema.
LE MANI AVANTI DEL TECNICO
Sarri, dunque, dovrà fare di tutto per centellinare al meglio le energie; la prima bozza di turnover si potrebbe vedere già a Palermo, con tre o quattro cambi in ottica dell’esordio Champions del prossimo martedì.
Scete obbligate dietro, dove il solo Strinic insidia Ghoulam per un posto da titolare; in mezzo al campo, confermati Jorginho e Hamsik, Zielinski potrebbe prendere il posto di un Allan che, come sempre ad inizio anno, ci mette un po’ di più a carburare.
Ma è in avanti che Sarri potrebbe smuovere un po’ le acque: a mercato finito, in azzurro è rimasto Manolo Gabiadini e il ragazzo potrebbe essere rilanciato proprio stasera dal tecnico, che quindi punterebbe poi su Milik in Champions League. Se le due punte si giocano il posto, più certo del ritorno in campo potrebbe essere Lorenzo Insigne: dopo le acque mosse di questa estate, il napoletano deve ora riprendersi il suo Napoli nell’infinita staffetta con Mertens, di gran lunga il migliore azzurro di questo avvio di stagione.
Non sarà facile, ma da quella mattonella arriverà la vera spinta per il Napoli.
Sarri, da vecchio lupo di mare, fa bene a tenere tutti coi pieni ben saldi a terra, ma mettere le mani avanti non sempre fa bene all’intero morale della squadra. Il Napoli dovrà essere bravo a calare tutti gli assi quando ce ne sarà il bisogno: e quale momento è migliore di questo per capire se il mercato è stato o meno positivo?
a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)