Quando arrivò in Italia, dalla Guinea, aveva una busta della spesa con gli effetti personali, una sola maglietta e un solo jeans. Dentro di sé conservava la voglia di diventare protagonista, di costruire il proprio destino e puntare sempre più in alto. Amadou Diawara ha solo 19 anni ma ha un bagaglio di esperienze tale da fare invidia ad un veterano. Prima pescato e valorizzato dal San Marino, poi l’approdo al Bologna dove da talento della Primavera ha subito sovvertito le gerarchie e si è trasformato in titolare indiscusso del centrocampo felsineo. Ora il capitolo Napoli dove spera di affermarsi anche in Europa. In Italia era già sui taccuini degli osservatori, cercato da Juventus e Roma, Diawara ha scelto Napoli schierandosi apertamente contro la ex società che non aveva intenzione di disfarsene facilmente. Amadou ha lottato, usando anche metodi discubitili, ma alla fine ha ottenuto il trasferimento tanto sognato e quello stipendio da favola che fino a due anni fa non osava nemmeno immaginare. Ora si ritrova a giocare con i grandi, riuscirà a sostenere il peso delle aspettative?
Pochi allenamenti con la prima squadra e sia Delio Rossi che il subentrato Roberto Donadoni sono rimasti stregati dal ragazzo. Buona tecnica di base, disciplina tattica e strapotere fisico (è alto un metro e 83 cm e pesa 75 chilogrammi), Diawara abbina doti atletiche e tecniche che gli permettono di fungere da mediano, da regista o da interno di centrocampo a tal punto che il suo acquisto ha quasi “intimorito” Valdifiori che è stato costretto ad emigrare a Torino. I tifosi del Napoli lo ricordano ancora in quella nefasta sconfitta della scorsa stagione. Un autentico moto perpetuo, fermava gli avversari e recuperava palloni su palloni. Quel giorno Amadou mostrò tutte le sue qualità e pur avendo una predilezione per la fase di non possesso, si fece valere anche nella costruzione del gioco annichilendo Jorginho & co. Non può che continuare a crescere il ragazzo e, plasmato nelle sapienti mani di Maurizio Sarri, migliorare ancora di più le sue qualità. Ambidestro, ha bisogno di un allenatore che riesca ad inquadrarlo e gestirlo a dovere e il tecnico toscano sembra l’ideale per la sua esplosione.
Può sembrare una contraddizione ma quello che potrebbe rallentare Amadou Diawara è propria la sua eccessiva voglia di crescere. Titolare alla sua prima stagione nel Bologna ed indispettito dal comportamento della società che non ha riconosciuto il suo valore, il giocatore non si è presentato al ritiro estivo scontrandosi subito con i dirigenti felsinei e l’allenatore Donadoni. Forse è stato consigliato male, ma un atteggiamento del genere ha sorpreso un po’ tutti. Fin dai tempi di San Marino è sempre stato visto come un ragazzo con la testa sulle spalle, ma la decisione di rompere di netto con la sua società ha mostrato forse un’eccessiva voglia di scalare posizioni su posizioni. Ora che ha raggiunto una big, dovrà evitare errori simili. Anche in campo dove in qualche circostanza ha mostrato troppa foga sia in fase di non possesso che in quella di costruzione.
di Claudio Cafarelli Follow @claudioc7
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