Benfica, Dinamo Kiev e Besiktas. Così recita l’una di Montecarlo, così il Napoli dovrà vedersela con tre squadre abbordabili nel prossimo gruppo di Champions League. Portogallo, Ucraina e Turchia, logisticamente complicate, ma tecnicamente affrontabili alla pari le sfide per gli azzurri di Sarri che si ritroveranno in un girone in cui fare la voce grossa.
Andiamo a vedere più da vicino, dunque, i pro e i contro di ogni avversaria, avvicinandoci alle sfide di settembre che varranno per il Napoli il nuovo benvenuto nella coppa dalle grandi orecchie.
BENFICA, CHI SI RIVEDE – Il Benfica allenato da Rui Vitoria è la squadra testa di serie del girone ed è dotata di un’importante esperienza internazionale. Molto quotata in Portogallo, ogni anno compete con lo Sporting Lisbona e sopratutto col Porto per il campionato, e nelle coppe partecipa con costante regolarità alla Champions o alla Europa League. Nel corso della sua storie le ‘Águias’ hanno giocato sette finali di Coppa dei Campioni vincendone due, oltre a disputare due Coppe Intercontinentali e tre finali di Coppa UEFA/Europa League, perdendole tutte e dando adito alla “maledizione di Bela Guttmann”, lanciata dall’allenatore ungherese nel 1962 dopo aver rotto con la dirigenza del Benfica e che predisse: “Per 100 anni non vincerete più un trofeo internazionale”. Maledizione che i tifosi del club in rosso hanno rivissuto nel 2012/2013 e nel 2013/2014, quando in entrambe le occasioni la coppa è sfumata, vinta prima dal Chelsea di Rafa Benitez e poi dal Siviglia, nel primo dei tre successi consecutivi degli andalusi in questo torneo.
Il Benfica gioca con un 4-4-2 a trazione iperoffensiva, essendo le due ali Eduardo Salvio e Cervi in pratica delle seconde punte adattate sulle corsie laterali, con il modulo che spesso cambia in 4-2-3-1 quando Pizzi retrocede in posizione di trequartista a sostegno dell’unica punta Kostas Mitroglu. Il greco è un centravanti molto tecnico ed intraprendente, che cerca sempre la giocata ad effetto. In mediana quest’anno sono partiti titolari l’esperto serbo Horta ed il giovane portoghese Fejsa. Nel reparto arretrato c’è una vecchia conoscenza del calcio italiano: è Julio Cesar, ex portiere dell’Inter, cui fanno scudo i giovanissimi quanto forti difensori centrali Victor Lindelof (accostato al Napoli in questa sessione di mercato) e Lisandro Lopez (omonimo dell’ex attaccante del Porto di qualche tempo fa). Corsie esterne affidate a Semedo e Grimaldo, bravi in fase di spinta. Altri punti di forza sono i vari André Carrillo, Raul Gimenez, l’ex meteora laziale Eliseu, il difensore centrale Jardel e Ruben Amorim, tutti da integrare o comunque non ancora al meglio. Lo stadio del Benfica è lo splendido ‘Da Luz’ di Lisbona, dove il Napoli ha già giocato nella Coppa UEFA 2008/2009 venendo eliminato dai portoghesi.
DINAMO IRRIVERENTE – La Dinamo Kiev viene dalla terza fascia e pure è una compagine abituata a calcare i palcoscenici europei. Non mancano i precedenti contro squadre italiane nelle coppe, come quello contro la Fiorentina nell’Europa League 2014/2015 o contro l’Inter nella Champions League 2009/2010. La stella della squadra è il bomber Yarmolenko, attorno al quale l’allenatore Serguj Rebrov, ex “gemello del gol” di Andrij Shevchenko, fa girare tutta la manovra nel suo abituale 4-3-3, dove spiccano le individualità di Vida (in procinto di passare al Torino) e Dragovic in difesa oltre che dell’ex “desapareçido” della Roma, Antunes. A centrocampo occhio agli inserimenti del bravo Sydorcuk, in attacco sta trovando spazio il paraguaiano Derlis Gonzalez, arrivato poche settimane fa dal Basilea e dotato di buoni numeri. La Dinamo Kiev ha iniziato il proprio campionato già da più di un mese e dopo cinque giornate si trova in vetta a punteggio pieno, appaiata allo Shakhtar Donetsk, il quale invece è stato clamorosamente eliminato al terzo turno dei preliminari di Champions di inizio agosto dallo Young Boys, poi estromesso facilmente con un totale di 6-0 dal Manchester City. Tra gli altri giocatori importanti che la Dinamo Kiev annovera ecco poi l’attaccante Mbokani, il trequartista Belanda, il centrocampista Gusev ed il centrale Fedorchuk. Il suo stadio è l’Olimpijs’kyj, teatro di quasi tutte le più importanti manifestazioni calcistiche locali e che riguardano la Nazionale dell’Ucraina. Rebrov ha commentato l’inserimento della sua squadra in questo girone con favore: “Sono tutti avversari alla nostra portata e contro i quali ce la giocheremo a viso aperto”.
IL BESIKTAS VUOLE STUPIRE – Squadra materasso a chi? Sembra essere questa la sfida lanciata dal Besiktas, fresco campione di Turchia pronto ad affrontare tutti a testa alta. Arrivato nel girone di Napoli, Benfica e Dinamo Kiev direttamente dall’ultima fascia, il Besiktas non ci tiene ad essere solo la comparsa di questa Champions.
Per 14 volte vincente nella Super Lig Turchia, la squadra di Istanbul allenata dall’esperto Senol Gunes, sarà la mina vagante del girone; la stella della squadra è il 33enne Ricardo Quaresma, il portoghese che ha appena vinto insieme a Cristiano Ronaldo il campionato europeo, ma che a livello di club non convince da un bel po’ di anni. Per integrare la rosa a disposizione dell’allenatore turco è arrivato questa estate il terzino brasiliano Adriano, dopo anni al Barcellona, e si dovrà fare molta attenzione a Sahan ed Arslan, due elementi di qualità che possono creare più di un problema al Napoli.
Per il Besiktas anche una discreta esperienza europea; gli anni di Europa League superano ovviamente quelli in Champions, dove la migliore partecipazione risale alla qualificazione ai quarti del torneo a metà degli anni ’80, ma di certo le partite accumulate fuori dai confini nazionali possono essere un buon ingrediente per i turchi.
La vera incognita, in ogni caso, sarà lo stadio Inonu, vera e propria roccaforte del club, un ostacolo da superare posto più in alto degli avversari stessi.
a cura di Salvatore Lavino e Gennaro Arpaia (Twitter:@gennarojenius9)
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