La stagione del Napoli è cominciata con una certezza, che ha nome e cognome ben precisi: Maurizio Sarri. L’allenatore azzurro ieri è stata una vera e propria antologia di verità, rispondendo con onestà e franchezza alle domande dei giornalisti che ben presto sono svicolati dall’argomento principale rappresentato da Pescara-Napoli, prima partita del campionato 2016/2017. Vista la caratura non certo di grido della formazione abruzzese neopromossa, tutte le attenzioni dei taccuini presenti in sala stampa a Castel Volturno sono finite col virare ben presto su Gonzalo Higuain, che nel frattempo ieri sera ha impiegato poco per trovare il suo primo gol ufficiale con la maglia della Juventus, risultando decisivo nella vittoria dei bianconeri per 2-1 sulla Fiorentina.
CORRETTEZZA, QUESTA SCONOSCIUTA…
E’ che questo al Napoli non deve interessare, per ammissione dello stesso Sarri: “Io non parlo più di Higuain perché non è più un giocatore del Napoli, lo impongono i criteri di etica e correttezza, gli stessi che però la Juventus non ha avuto quando lui era ancora un nostro calciatore, e la cosa me le ha fatte girare enormemente”. A questo vanno aggiunte le visite mediche condotte di nascosto, che la dicono tutta. Ma il discorso che vogliamo affrontare riguarda le due nuove bocche di fuoco del Napoli: Manolo Gabbiadini ed Arkadiusz Milik. Gabbiadini può essere praticamente un nuovo acquisto adesso che ci sono le condizioni per poterlo proporre con maggiore continuità, proprio Sarri ieri ha affermato che il ragazzo riesce a dare il meglio di se quando gioca con continuità, facendo l’esempio delle cose belle fatte alla Sampdoria dall’ex Atalanta e Bologna. Resta il dubbio sulla posizione di centravanti da fargli ricoprire: sempre Sarri in proposito ha sottolineato la tendenza del suo Napoli a giocare su ampi spazi in attacco quando invece sarebbe utile in certe situazioni accentrarsi, in modo tale da poter coinvolgere maggiormente l’unica punta nella manovra offensiva, eliminando le scomode situazioni nelle quali l’attaccante centrale debba risolvere le partite con qualche giocata estemporanea anziché con la partecipazione attiva al gioco corale.
SCACCIARE I FANTASMI
Perché poi la differenza tra Gabbiadini e Milik sta tutta qua, nel fatto che il primo fatica come unica punta mentre il polacco sa fare bene sia in questa posizione che come attaccante esterno. La cosa più importante per Sarri infine è che tanto Gabbiadini quanto Milik “…non devono farsi ossessionare dal fantasma di Higuain. Abbiamo perso il miglior capocannoniere di sempre della Serie A e sostituirlo garantendo parità di prestazioni è impossibile, ma abbimo tutto per fare bene e contiamo sul fatto che in precampionato siamo andati in gol con 17 giocatori contro gli 11 dell’anno scorso. Manolo ed Arek devono sbattersene dei confronti col passato, perché sono forti e perché alle loro spalle hanno una squadra giovane, piena di entusiasmo e di voglia di vincere pronta a sostenerli. A questo Napoli non manca niente per fare bene, delle opinioni esterne che ci danno come indeboliti non ci importa”. Ed il compito del Napoli sarà proprio quello di valorizzare ancora di più gli elementi vecchi e nuovi che ne compongono la rosa, da Koulibaly a Zielinski.
a cura di Salvatore Lavino