#AMENTEFREDDA – Lettera da Berlino Est

Hamsik © Getty Images
Hamsik © Getty Images

 

Recitava così una vecchia canzone, vecchia almeno quanto quel lupo di mare che è Maurizio Sarri. A Berlino, capitale tedesca, il mare non c’è, ma il lupo resta lupo e se con Nizza e Monaco lo avevano percepito, contro l’Hertha ne abbiamo la certezza.
Terza sfida dal sapore internazionale, il Napoli archivia anche questa, la prima dopo la doppia sessione al San Paolo, con una vittoria bella e convincente, con il primo gol subito, ma anche la prima rimonta messa a segno nelle Langhe desolate della Germania. Il tifo di casa c’è, ma il Napoli neanche se ne preoccupa: vestito in un nero di tutto punto, si lascia andare ad un solo svarione, poi innesta la marcia giusta e per i tedeschi non c’è più nulla da fare.

LA MANO DI SARRI

Si, perché il gol di Ibisevic a metà del primo tempo sembra giusto un errore di percorso dopo un avvio piuttosto in sordina; Ghoulam ‘cicca’ l’intervento e l’avversario è pronto a far male a Reina. La squadra di Sarri, però, schierata col più consono 4-3-3 che ritrova Reina tra i pali e ha un’unica variante, Valdifiori al posto di Jorginho, sa rialzarsi subito con il marchio di fabbrica del suo allenatore.
Angolo dalla destra, scambio veloce al limite con Ghoulam che si fa perdonare imbeccando il taglio perfetto di Hamsik che di tacco sigla il pari. Tutto come previsto, tutto come scritto in quel copione che Sarri ha cominciato a stendere giorni e giorni fa, mentre tutti guardavano al calciomercato e lui, dalle segrete di Dimaro, tornava a fare i conti con una squadra che perdeva il miglior interprete.
È cambiato il Napoli, te ne accorgi nei tagli, nei movimenti di quelli che stanno davanti, nella voglia di servire Gabbiadini in modo diverso da come si faceva fino a pochi mesi fa con Higuain; ma il marchio di fabbrica è sempre lo stesso, il gol.
Ad inizio ripresa ne arriva un altro, quello che mette il match in discesa: il taglio di Callejon è delizioso, lo spagnolo deve solo stoppare al meglio ed appoggiarla in rete.

MILIK, GOL E ASSIST

Spazio anche agli altri però; entra finalmente Jorginho, Milik toglie minuti a Gabbiadini e Zielinski fa il suo ingresso. Si, ma al posto di Allan, così il Napoli diventa ancora più offensivo senza però perdere gli equilibri; un chiaro ed inequivocabile atto volontario di Sarri che vede e sperimenta in attesa di Pescara.
C’è tempo per stupire ancora e per riempire gli annali; quelli di Arkadiusz Milik che in Germania, un po’ più vicino casa sua, mette a segno la prima rete con la maglia azzurra, un gol simile – scherzo del destino – al primo gol in maglia azzurra di Higuain in Serie A contro il Chievo Verona. Il polacco restituisce anche il favore quando a pochi minuti dal termine si trasforma in assist man e regala a Mertens un pallone d’oro: pallonetto del belga e 4-1 finale per gli azzurri, che espugnano anche la capitale tedesca.
Il Napoli c’è, i gol e la vittoria anche; gli azzurri fanno faville in questa prima parte di stagione e sembrano pronti alla prima uscita ufficiale dell’anno in quel di Pescara. L’estate più tribolata degli ultimi anni, lascia troppe incognite fuori dal campo, ma dentro ci racconta di un Napoli bello e concreto, spinto dai fili del suo allenatore.
Peccato solo non poter ascoltare i pensieri di Sarri dalla sua stessa voce: dopo un’estate di silenzi, forse è giunta anche l’ora.

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

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