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AI NASTRI DI PARTENZA – La nuova serie A, chi rischia e chi ha il diritto di sognare

Siamo ai nastri di partenza, il campionato italiano sta per ricominciare e, mentre il calciomercato impazza ancora frenetico sulle prime pagine dei giornali, domani finalmente si potrà parlare anche di calcio giocato che, in fin dei conti, è l’unica cosa che conta. Prima che la nostra amata serie A abbia inizio, in base al valore tecnico delle rose, si potrebbe azzardare un pronostico sui piazzamenti delle varie squadre.

I primi tre posti ad oggi restano saldamente legati alle prime tre squadre dello scorso campionato, ovvero Juventus, Napoli e Roma. Nessuna rosa infatti, pare essersi rafforzata tanto da spaventare queste tre. Nulla però deve esser dato per scontato e dunque, nonostante il pessimo pre-campionato, la formazione che potrebbe insidiare Roma e Napoli per un piazzamento Champions è l’Inter del nuovo tecnico De Boer. I nerazzurri in fin dei conti presentano una rosa molto competitiva, soprattutto dalla trequarti in avanti e, se si riuscisse a trattenere Icardi, con l’innesto di Candreva e finalmente un’identità/idea di gioco, la squadra del neo tecnico olandese potrebbe essere la sorpresa ai piani alti di questo campionato.

Per quel che concerne la parte medio-alta della classifica, la situazione si fa molto interessante. Dopo la favola Sassuolo dello scorso campionato, non ci sarebbe da meravigliarsi se quest’anno il Cagliari lottasse per un piazzamento europeo; i sardi potrebbero essere la sorpresa positiva di questo campionato, dopo aver condotto una campagna acquisti di grande spessore. Isla, Padoin, Ionita, l’esperto difensore ex Fenerbahce Bruno Alves e il bomber di scorta Borriello garantiscono qualità e quantità in mezzo al campo. Se poi si arrivasse anche all’ex Napoli Inler, la torta sarda troverebbe la sua ciliegina.

Un’altra squadra che potrebbe rivelarsi una piacevole sorpresa è il Genoa di Juric; l’ex tecnico del neopromosso Crotone ha dimostrato lo scorso anno di saper far giocare bene a calcio la propria squadra e, se Preziosi negli ultimi giorni d’agosto non stravolgerà la rosa con acquisti e cessioni dell’ultimo minuto e soprattutto se riuscirà a trattenere Pavoletti, quella genoana pare essere una rosa di tutto rispetto grazie anche ad ottimi acquisti come quello di Ocampos dal Marsiglia e il ritorno di Veloso dalla Dinamo Kiev.
Parlando di sorprese, non si può non citare il Milan che, da ormai troppi anni è una sorpresa in negativo del calcio italiano. Dopo il passaggio alla proprietà cinese si attendono innesti che aumentino il tasso qualitativo di una rosa che, ad oggi, pare ancora non degna del nome del club. Montella avrà il compito di dare un’identità alla squadra, ma ad oggi si corre il rischio di viaggiare nell’ombra di un campionato anonimo anche quest’anno.

Se si parla di Europa, non si può non prendere in considerazione la Fiorentina di Paulo Sousa. La Viola resta sicuramente una delle squadre con il tasso tecnico più alto, ma presenta anche quest’anno lo stesso problema dello scorso: le alternative non sono all’altezza dei titolari.  Il mercato fino ad ora infatti non ha portato calciatori di spessore in maglia viola, ma solo giovani di belle speranze come Hagi jr e Toledo. Sanchez poi è poca roba. E c’è da sistemare inoltre la questione legata al nome di Giuseppe Rossi.

Le ultime tre squadre che per spessore tecnico devono necessariamente puntare ad un piazzamento europeo sono la Lazio di Simone Inzaghi, il Torino di Mihajlovic e il Sassuolo di Di Francesco. I biancocelesti dopo la cessione di Candreva e l’innesto di Immobile nel complesso appaiono indeboliti, ma non troppo. Il vero problema si verificherebbe se partisse Keita, in tal caso lì davanti ci sarebbe bisogno di qualcuno. Per quanto riguarda i granata orfani del neo ct della Nazionale Ventura, gli innesti di Ljajic e Iago Falque lasciano ben sperare; manca una pedina a centrocampo e chissà che non possa essere proprio il napoletano Valdifiori. Infine i nero-verdi, che dopo la bellissima qualificazione europea dello scorso campionato, ad oggi appaiono indeboliti rispetto alla passata stagione; le cessioni di Vrsaljko e Sansone non sono roba da poco conto. Se poi la squadra emiliana dovesse superare ai play off di Europa League la Stella Rossa e accedere alla fase a gironi della competizione, per Di Francesco gestire le forze dei suoi giocatori tra campionato e coppa sarà un problema non di poco conto.

Più in là un blocco di squadre che paiono destinate a disputare un campionato da media bassa classifica: Udinese, Sampdoria, Empoli, Chievo, Atalanta e Bologna. I friulani presentano grossomodo lo stesso organico della scorsa stagione con uno Zapata non più a mezzo servizio e pronto a disputare il campionato della consacrazione. I blucerchiati invece hanno subito una autentica rivoluzione (in Cigarini, Sala, Linetty e Budimer out pilastri come Soriano, Correa e Fernando), e si sa, cambiare tanto (troppo) non sempre è un bene, i cugini genoani ne sanno qualcosa.

Il Bologna, l’Empoli, il Chievo e l’Atalanta appaiono come attrici che reciteranno il medesimo copione in questo campionato: sono un passo (forse anche due) più avanti delle potenziali candidate alla retrocessione, ma potrebbero ugualmente ritrovarsi coinvolte nella lotta per la salvezza. Infine un gradino sotto le altre appaiono in maniera evidente le due neopromosse Pescara e Crotone, ma soprattutto il Palermo di Zamparini che, se lo scorso campionato ha trovato all’ultima giornata una salvezza insperata, quest’anno pare decisamente condannato alla retrocessione.

 

A cura di Roberto Rossi

Pasquale La Ragione

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