E così alla fine ci siamo arrivati. E’ l’anno della famosa, anzi famigerata ‘lista dei 25’. Il Napoli, così come tutte le altre squadre, sta orchestrando il mercato anche in virtù di questa catena regolamentare che a partire da questa stagione si fa più stretta, con l’istituzione dei famosi 4 prodotti del vivaio autoctono. Ne abbiamo parlato già lo scorso anno, proiettandoci a quella che sarebbe stata la stagione attuale e spiegando cosa poteva accadere nel mercato azzurro. In sintesi: 25 in rosa, 4 prodotti del vivaio Napoli e 4 di vivai italiani, gli altri 17 possono essere di qualsiasi provenienza. Numero illimitato di Under, che quest’anno si considerano come nati dal 1 gennaio 1995 in poi (l’anno prossimo sarà 1996, e così via). Andiamo quindi a vedere nel dettaglio l’attuale lista dei 25 (anzi, 26) del Napoli e come potrà (o dovrà) modificarsi in chiave mercato.
LA LISTA DEI 25 DEL NAPOLI: ATTUALMENTE C’E’ UN UOMO IN PIU’
Analizziamo la lista che abbiamo preparato, che contempla un po’ tutti i calciatori a disposizione di Sarri, Primavera esclusi (tanto sono tutti Under). Quattro elementi cresciuti in vivai nazionali, e lì siamo copertissimi: vi rientrano anche Hamsik (vivaio Brescia), Hysaj (vivaio Empoli) e Jorginho (vivaio Verona), che seppur stranieri sono cresciuti per almeno tre anni in una squadra italiana. La nota dolente è l’altro obbligo, quello di inserire almeno 4 prodotti del vivaio partenopeo: Roberto Insigne e Luperto, sebbene assolutamente opzionali per Sarri, li abbiamo inseriti in lista per coprire due buchi: senza di loro, infatti, la lista del Napoli dovrebbe essere di 23 (+ gli Under). Dalla lista abbiamo escluso De Guzman, che è in odore di cessione e di fatto fuori rosa (FR) e Grassi, che essendo un ’95 è un Under, quindi un jolly (J) ‘fuori lista’. Anche in questo modo, comunque, ci sarebbe un calciatore in più. Cosa significa? Semplice: che il Napoli, fra le varie cessioni, dovrà effettuarne almeno una senza che possa acquistare un sostituto. A meno che non sia un Under, ovviamente. In tal senso si spiega il tentativo di prendere il ’95 Rog dalla Dinamo Zagabria o il ’97 Diawara dal Bologna, che prendendo il posto di David Lopez e/o di Valdifiori andrebbero a liberare degli spazi preziosi. Anzi, Diawara di problemi ne risolverebbe due, uno pure in chiave futura, come abbiamo spiegato un paio di settimane fa. In caso contrario il “sacrificato” potrebbe essere El Kaddouri, in odore di cessione anche qualora arrivasse un terzo attaccante. Ma andiamo a vedere nel dettaglio come la questione-lista indirizza il mercato Napoli.
IL MERCATO DEL NAPOLI IN CHIAVE-LISTA: SI-PUO’-FARE!
Ci vorrà qualche acrobazia, ma alla fine delineare la rosa che sembrano avere in mente Sarri e Giuntoli non è impossibile. In porta sembrano essere in lista di sbarco sia Sepe che Rafael, a favore di Marco Sportiello che alla fine con tutta probabilità sarà azzurro. Nessun problema, a patto che il terzo sia Nikita Contini oppure, ad esempio, un prodotto del vivaio di 20 anni fa come Nando Coppola (1978). Eventuali cambi in difesa (un terzino o un centrale) non creerebbero grosse difficoltà se prendessero il posto di Maggio, di Strinic o di uno dei difensori (Albiol, Koulibaly o Chiriches). A centrocampo sembra mancare un clone di Allan, che potrebbe prendere il posto di David Lopez, purché – come detto prima – si liberi almeno un ‘over’ a favore di un ‘under’ o di uno spazio vuoto. Il cambio Lopez-Rog porterebbe la lista a 25 e renderebbe non più indispensabile il ‘sacrificio’ di El Kaddouri, considerando che in rosa c’è anche Grassi. In avanti il discorso è semplice: se va via Roberto Insigne il posto in lista non è colmabile con un calciatore ‘qualsiasi’, se arriva un altro attaccante e non si sfoltisce il centrocampo bisogna necessariamente sacrificare Gabbiadini. Ma, come detto, è un’ipotesi estrema. Se entra Rog ed escono Lopez, Valdifiori ed El Kaddouri la lista diventa di 23, e a quel punto c’è spazio per i due colpi che mancano dal centrocampo in su. Un portiere, un terzino, due centrocampisti (con Rog) e un attaccante. Con le cessioni giuste il mercato azzurro può sparare ancora diversi fuochi d’artificio, restando perfettamente tra le strette maglie del regolamento.
a cura di Antonio Papa (Twitter @antoniopapapapa)