Inutile girarci troppo attorno: l’addio ormai quasi certo di Gonzalo Higuain ha di fatto scombussolato gli animi di molti, con l’argentino individuato come un vero e proprio traditore dalla maggior parte dei tifosi azzurri e di coloro che amano la maglia azzurra. Tra questi c’è senz’altro Decibel Bellini, speaker del Napoli al San Paolo. In un post su Facebook, Bellini ha usato un paragone molto calzante per spiegare la situazione Higuain.
“Quando ero guagliunciello mi innamoravo spesso delle ragazzine più belle della scuola. Io ero chiatto e neanche troppo bello e quindi alla fine, nonostante le letterine d’amore, il fatto che mi proponessi di portare loro lo zaino e cose così, non acchiappavo”, spiega lo speaker. Il punto arriva nel periodo successivo: “A volte ci innamoriamo (io per primo l’ho fatto) di qualcuno o di qualcosa, che, semplicemente, non vuole essere amato. Magari una bella serata insieme o un paio di stagioni, ma nessun amore. Dare e avere, li chiamano professionisti”, spiega Bellini con una punta di rammarico.
Ma la cosa più importante, in realtà, è un’altra: “Siamo caduti e ci siamo rialzati molte volte, nel nostro vocabolario non esiste la parola lavoro, noi diciamo “fatica”. Siamo abituati a soffrire. I campioni vanno e vengono, i ragazzi sugli spalti e la maglia, azzurra come il cielo, saranno lì per sempre“. Perché amare il Napoli sarà sempre la cosa più importante.
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