I tifosi del Napoli sono ormai abituati alla cattive gestione mediatica di De Laurentiis che, quando si tratta di parlare in diretta dinanzi a un folto gruppo di giornalisti, si lascia prendere fin troppo spesso la mano, offrendo titoli in grado di generare polemiche lunghe giorni, settimane o addirittura mesi. Dall’annuncio di un calciomercato da scudetto alla m..da dell’ultima conferenza stampa da Dimaro.
Sul web i tifosi azzurri non parlano d’altro, prendendo posizioni differenti. Eccone alcune interessanti espresse dai lettori di NapoliCalcioLive.com: “Sentirselo dire da uno che ci ha solo guadagnato fa male, – commenta Cristiano Papa – soprattutto se si leggono tutte le vane promesse fatte sulle infrastrutture societarie, vero futuro di ogni club che aspira ad avere un profilo professionale. Personalmente non vedo un futuro internazionale per questo Napoli, ma l’importante è esserne consapevoli e prendersi le piccole soddisfazioni. Unica curiosità: mi fate vedere i bilanci della holding di De Laurentiis pre e post Napoli? Noi (poi noi si deve sempre vedere chi) stavamo nella me..a e tu?”.
Il pensiero di Antonio Grasso invece, restando critico nei confronti del presidente, sottolinea un altro aspetto, quello di una società che non s’identifica con la piazza, gestita da chi, come Moratti, Berlusconi e Angelli, ha una storia di tifo alle spalle, oltre che d’imprenditoria: “È innegabile ma non è assolutamente il modo giusto di pensare! Parlare così è lasciar intendere che noi dovremmo essergli grati a prescindere, senza sognare e senza lamentarci, quasi come se gli “dovessimo” qualcosa! Se è vero che la nostra squadra del cuore è in Champions e ci fa divertire grazie a lui, è anche vero che ha fatto tutto questo per una questione imprenditoriale, sicuramente non per carità cristiana o per fare un piacere ai napoletani (com’è giusto che sia d’altronde!). Quindi non pigliamoci in giro e che De Laurentiis non si comportasse come fosse un salvatore della patria! Sinceramente, fin’ora ho sempre sostenuto la società e di De Laurentiis, anche quando era criticatissimo da tutti, ma questa volta mi sento decisamente offeso! Se è pur vero che noi non siamo indispensabili, dovrebbe rendersi conto che in fin dei conti non lo è neanche lui! Noi siamo qua per amore della maglia!”.
Decisamente meno ‘passionale’ il giudizio di Paolo Meo, che offre un’analisi degli ultimi anni di serie A del Napoli, al di là di rancori e giudizi sul personaggio De Laurentiis: “Il Napoli è la seconda squadra d’Italia e lo è da qualche anno, che vi piaccia o meno è la prima volta nella sua storia che succede. Per superare la Juventus ci vogliono anni di posizionamento al vertice ed investimenti strutturali, i quali però derivano da sponsor che arrivano soltanto con la permanenza a certi livelli, la fama e l’appeal internazionali, che derivano anche dai calciatori che vestono la maglia azzurra. E’ il motivo per cui ADL non vuol vendere nessuno. Sta facendo un lavoro enorme ma il tifoso medio non vuol sentirne di ragionamenti razionali, ragiona di pancia ed è giusto anche così. Se vogliamo fare un discorso razionale però Il Napoli è l’unica società (con la Juventus) che non vende nessuno dei suoi campioni, l’unica che nel corso degli anni si è sempre e soltanto rinforzata (tranne il secondo anno di Benitez che è costato il posto a Bigon). Se ci pensate, ogni anno tutte le società parlano di rinforzi della squadra, se davvero fosse così avremmo squadre sempre più forti, tutte, rinforzi alla ⁿ, nemmeno fosse il capitalismo storico negli anni 50…”.
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