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LE PAROLE – “Higuain tradirebbe sé stesso. Lavoriamo su più fronti per completare il Napoli”

Aurelio De Laurentiis ©Getty Images

 

Il momento tanto atteso è arrivato. Aurelio De Laurentiis torna a parlare con i media e si lascia andare ad una conferenza fiume, la prima della nuova stagione. Direttamente da Dimaro, dove il patron è arrivato qualche giorno fa, il primo faccia a faccia coi giornalisti per mettere in chiaro la situazione Higuain, il mercato e tanti altri aspetti che vedranno la squadra azzurra impegnata nella prossima stagione, con una lotta scudetto da onorare ed una Champions da affrontare a testa alta, consci del proprio ruolo e delle proprie origini.

DA GONZALO A KOULIBALY

Non poteva che essere lui, Gonzalo Higuain, il nome più chiacchierato dell’ultimo periodo ed il punto di partenza di questa conferenza. “Sento e leggo tante cose inesatte. L’unica offerta ufficiale l’ha fatta l’Atletico Madrid, un mese fa; volevano darci 60 milioni ed altri tre giocatori, gli ho risposto che se lo volevano dovevano pagare la clausola per intero”. Più sicuro, quindi, il futuro di Higuain a Napoli? “Non lo so, so che se andasse via sarebbe un tradimento a sé stesso prima ancora che alla città. Non si va a cantare sotto la curva la canzone dell’incasso rammento se pensi di andare via. Anche perché sai benissimo che Napoli e Juventus sono da sempre cane e gatto, sarebbe il Re delle assurdità”.
Quella clausola da 94,5 milioni, però, fa paura a tutti i tifosi napoletani. “Se la clausola ha una scadenza o meno non possiamo dirvelo, sono cose che vogliamo tenere per noi. Io non mi preoccupo, il Napoli è arrivato secondo anche senza Higuain; se qualcuno dovesse portarcelo via sapremo come fare”.

Il mercato del Napoli, però, non fa rima solo con Higuain. De Laurentiis è a lavoro da settimane per provare a regalare a Sarri una squadra completa che sappia superare le difficoltà viste nella scorsa stagione. “Koulibaly ha ancora tre anni di contratto con noi, chi vivrà vedrà. Stiamo costruendo una squadra lavorando su più punti. Non seguiamo solo Donati, seguiamo lui e altri dieci con quelle caratteristiche”.
Ma di cosa ha bisogno il Napoli in questo mercato? È lo stesso presidente a svelarlo: “Cerchiamo un terzino destro, meglio ancora se ambidestro. Uno o due centrocampisti, dipende se facciamo o meno un acquisto che ho in mente da tempo. Poi nel caso penseremo a sostituire Higuain se va via”.
Qualche rinnovo importante, però, come quello di Callejòn è già arrivato. “Ci abbiamo messo poco a trovare un accordo e non era facile; è lontano da casa da anni, ma non ha avuto difficoltà a restare a Napoli. A Gabbiadini voglio bene, vorrei che restasse; Grassi dimostra quanto siamo attenti anche ai giovani. Giaccherini lo seguivamo da tempo; è uno che mostra attaccamento alla maglia, ha detto subito si a Napoli”.

VENTURA ED UN CALCIO DA CAMBIARE

Chiusura con un commento su quella che è la situazione del calcio italiano, sulla Serie A e sulla nuova nazionale, affidata alla guida di Giampiero Ventura, uno che ADL conosce bene. “Ventura lo abbiamo avuto; capivo poco di calcio, Marino lo mandò via dopo tre mesi. Ho visto il Torino giocare bene e giocare male; il 3-5-2 non mi convince come modulo, neanche quando a farlo è Conte. Anche noi lo abbiamo giocato e mi ha fatto perdere un Verratti. Con Tavecchio e Ventura non mi pare si sia svecchiato molto, anche perché per me la nazionale serve a quello, a lanciare i giovani”.
E non poteva mancare l’argomento stadio, uno dei temi caldi da sempre per il calcio a Napoli. “Mi dite sempre di cacciare i soldi, poi vi lamentate se aumentiamo dopo 7 anni gli abbonamenti. Fare calcio a Napoli e in Italia non è facile, non ci dimentichiamo da dove siamo partiti e ne siamo orgogliosi. Per uno stadio c’è bisogno di accordi con la Regione, con lo Stato; spero che le prossime Universiadi diano una nuova speranza a questa città. Noi non ci arrendiamo, ci piace fare calcio e vogliamo continuare nel nostro modo”.
Anche le vittorie sono però importanti e i tifosi del Napoli attendono da anni uno scudetto che pare ancora lontano. “Dobbiamo proseguire su questa strada tracciata; se avessi vinto due scudetti e poi lasciato la società come l’ho presa sarei stato uno dei tanti capaci di vincere e poi andare via; noi invece vogliamo vincere con il nostro modo, provando a cambiare le cose”.

 

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

Gennaro Arpaia

Iscritto alla facolta di Giurisprudenza della Federico II Napoli. Giornalista pubblicista iscritto all'albo da giugno 2013.

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