Si torna a parlare del caso ‘ndrangheta in casa Juventus, con l’ad bianconero, Marotta, che non risulta indagato e che il primo luglio ha risposto alle domande dei sostituti procuratori Abbatecola e Toso, impegnati nell’accertamento dei rapporti tra il club e alcuni figuri, che si sarebbero garantiti posti allo Stadium e profitti attraverso il bagarinaggio: “Non ho idea di cosa sia il clan Pesce-Bellocco e non sapevo che Rocco Dominello facesse parte della ‘ndrangheta. Mai avuto pressioni”.
Quando si parla di Dominello, si fa riferimento al figlio di Saverio, presunto boss della cosca di Rosarno, trapiantata ormai in Piemonte. Un’operazione della Mobile di Torino li ha mesi in manette entrambi, accusandoli d’associazione a delinquere di stampo mafioso. Dominello e Germani, ex capo ultrà, finito in carcere per concorso esterno, riporta la ‘Gazzetta dello Sport’, avrebbero avuto un incontro con Marotta, al fine di chiedere un provino al figlio di Umberto Bellocco, del clan di Rosarno. A questo ha risposto Marotta: “Ci sarà stata questa richiesta ma io ho 40 dipendenti. Non mi occupo di provini e può darsi che alla fine sia stato fatto. Posso dire che non l’abbiamo preso”.