Nell’ultimo appuntamento con la rubrica “Ditelo Voi” vi avevamo chiesto quanto fosse conveniente per il Napoli l’acquisto di Emanuele Giaccherini. Ecco le vostre risposte più rilevanti:
Marco Meola si mostra favorevole: “Per rapporto qualità-prezzo sembrerebbe davvero un ottimo affare…sempre che si chiuda davvero…”.
E’ dello stesso parere, ma con qualche riserva, Giovanni Palermo: “Operazione intelligente, gradita soprattutto a Sarri. Giaccherini è un calciatore duttile ed un ottimo “rincalzo” tra l’altro molto tecnico e spesso sottovalutato. Sarà utile in una stagione lunga e logorante, anche se con Tonelli non farà fare il salto di qualità definitivo al Napoli…ma purtroppo per la politica societaria sarà difficile migliorarsi”.
Vincenzo Di Bona è più critico: “A parte che oramai ci ho rinunciato. Ben sapendo che il vociferare di questo o quello, il tira e molla ecc, serve a rinvigorire l’immagine e le vendite sia del merchandising che dei media. Ricordo l’arrivo di Cavani…dopo mille nomi arrivò quello che noi consideravamo un’ala perché a Palermo giocava in quel ruolo. Memore di ciò penso che saprò quali sono gli acquisti nel giorno in cui li vedrò giocare con la nostra casacca. Premesso ciò, considero Giaccherini tipo Giovinco. Un calciatore forte, che con un guizzo ti può fare la differenza, ma un fuoriclasse è ben altro. Spero che, come Cavani, diventi un campione a tutto campo, se dovesse venire qui”.
Domenico Toppeddu Crispino promuove l’affare Giaccherini: “Per me affarone, soprattutto viste le cifre. Giocatore “di cazzimma”, votato al sacrificio, ma soprattutto versatile ed in grado di ricorprire diversi ruoli ed offrire un’alternativa tattica. Il problema principale incontrato dal Napoli l’anno scorso, infatti, oltre alla penuria di rincalzi validi, è stata proprio la scarsa attitudine a mutare pelle quando necessario, puntando su un’idea di gioco messa in atto alla perfezione (pressing alto con recupero palla e verticalizzazioni immediate contro squadre più aggressive, giro palla rapido verso le fasce, dove creare densità e andare in porta con scambi rapidi tra due o tre giocatori vicini contro le squadre più passive) che però naufragava completamente nel momento in cui l’allenatore avversario riusciva a trovare l’antidoto e la sua squadra era in giornata (nel ritorno contro l’Inter, nell’andata a Villarreal, perfino a Bologna). In questo senso, trovo che sia un acquisto azzeccatissimo, e lo sarebbe anche quello di Pereyra, se non fosse per le cifre francamente esagerate che girano”.
Chiude Antonio Esposito: “Il passato di Giaccherini in bianconero non è una variabile da tenere in considerazione nell’analisi dell’acquisto fatto dalla società partenopea. E’ un professionista e come tale bisogna vederlo. L’emotività o il cosiddetto senso d’appartenenza alla maglia, non sono voci presenti in busta paga. Passando oltre, ritengo sia un ottimo innesto sia per il prezzo pagato, sia soprattutto per le dinamiche tattiche di Sarri: giocatore duttile, che non si risparmia mai in campo e non crea polemiche fuori. E con questo non intendo che il mercato debba essere orientato verso giocatori “tranquilli” e disponibili a fare panchina. La competitività è importante in una rosa, serve a tenere alta la tensione negli atleti per non perdere il posto di titolare. E poi, se si vuole ben figurare in una competizione europea come la Champions e dare almeno fastidio alla Juventus, bisogna avere 18 giocatori che siano potenziali titolari”.
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