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Insigne, 42 minuti europei. Ora non si può più sbagliare

 

È stato il primo cambio italiano nella notte di Bordeaux. È il minuto 103 quando Antonio Conte dà il suo ok: il tempo di Eder è finito, ora tocca a Lorenzo.
Insigne entra in campo e con diciassette minuti di gioco davanti a sé riesce a mostrare buona parte del suo repertorio: dribbling e (prova di) tiro, poi rimpallato, piroetta nello stretto con Neuer preparato al tiro, stop a seguire troppo lungo per poter alla fine concludere l’azione.
È il primo, poi, a presentarsi sul dischetto del rigore; tutto il peso del momento sulle sue spalle e la capacità di spiazzare Neuer, lui da una parte, il pallone dall’altra. L’Europeo di Lorenzo Insigne finisce lì; in totale fanno 42 minuti – neanche un tempo regolamentare – giocati tra Irlanda, Spagna e Germania, dopo non aver visto il campo nelle prime due uscite con Belgio e Svezia. La sua storia con la nazionale stenta ancora a decollare, dopo la sfortunata esperienza con l’Under 21 agli Europei di qualche anno fa ed il fallimentare Mondiale brasiliano del 2014.

LA RIPARTENZA CON VENTURA

Anche stavolta il napoletano non trova fortuna e continuità, né tantomeno la fiducia di un commissario tecnico che a lui preferisce Eder o Pellé, che lo vede più carta da giocare per sorprendere il tavolo e i giocatori che non punto fisso dell’undici iniziale. Eppure, nei pur pochi minuti in campo, il ragazzo con la maglia numero 20 sulle spalle ha dimostrato di essere uno dei pochi tra i 23 convocati a saper dare del tu al pallone, a saper cambiare marcia, saltare l’uomo, a poter dare a questa nazionale il brio che avrebbe meritato.
Ed ora tutti giù a chiedersi se qualche minuto di più in campo non sarebbe stato lecito.
L’avventura di Conte sulla panchina azzurra è finita. Ora spazio a Giampiero Ventura, uno che Insigne non l’ha incrociato ai tempi di Napoli; ma il suo amore e la sua predilezione per i giovani, i talenti, il bel gioco fanno ben sperare. La sua voglia di dare a questa nazionale una identità ed una faccia nuove possono essere l’arma in più.
Insigne in Russia, ai Mondiali 2018, avrà 27 anni: fallire ancora non si può.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

Gennaro Arpaia

Iscritto alla facolta di Giurisprudenza della Federico II Napoli. Giornalista pubblicista iscritto all'albo da giugno 2013.

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