Il giornalista Marco Bellinazzo de ‘Il Sole 24 Ore’, esperto di finanza, ha affermato a Teleclub Italia sul Napoli: “La società azzurra ha accumulato negli anni un tesoro considerevole, in particolare nelle ultime 8 stagioni. Parliamo di circa 70 milioni di euro racimolati anche grazie alla politica degli ingaggi non esagerati. Con l’aumento del livello tecnico però è inevitabile ritoccare verso l’alto anche questa voce, e infatti ora di elementi che percepiscono stipendi alti in rosa ce ne sono. Al contempo sono saliti anche gli ammortamenti, ovvero il costo del cartellino distribuito negli anni. Anche stavolta, come nella passata stagione, la società di De Laurentiis chiuderà con i conti in rosso perché le riserve stanno diminuendo ed ora dovrebbero essere scese a 40 mln”.
“Ad ogni modo il Napoli può ancora spendere bene: stavolta si potrà contare sui proventi UEFA per la qualificazione in Champions League, che potrebbero essere anche di più in caso di mancata qualificazione della Roma nei preliminari. La società partenopea può investire, comprare giocatori importanti e pianificare per bene ed è il solo club italiano a poter agire liberamente assieme alla Juventus. Alle squadre di calcio nella voce bilanci pesano molto gli ingaggi più che il prezzo del cartellino di un giocatore. In Italia gli stipendi poi sono raddoppiati per via delle tasse. Il Napoli, per poter far crescere la propria rosa, deve sostenere un costo tra ingaggi ed ammortamenti di circa 120 mln, pari proprio a quanto il club ricava in un anno, a prescindere da proventi Champions e plusvalenze”.
“Anche per questo motivo il Napoli non ha risorse per le infrastrutture, visto che ci sono pure altre spese da dover sostenere. De Laurentiis, per ovviare a ciò, sta tentando di aumentare i ricavi strutturali intorno ai 150 mln, anche perché senza Champions il rischio di rosso in bilancio è concreto e si potrebbe ovviare soltanto con delle cessioni dolorose”.