Con l’Europeo in sottofondo, ma negli occhi e nelle orecchie c’è sempre e solo una cosa: il Napoli. I nostri beniamini sono tutti al mare o impegnati in qualche competizione internazionale (a proposito, ma che stanno combinando Marek, Gonzalo, Elseid e gli altri? Dispiace solo per Lorenzo, ma il futuro dopo Mister Ego è suo), noi però non smettiamo di pensare a loro e a chi in questo momento è al lavoro per pianificare il loro futuro. Tra le voci in uscita e chi vuole lo stipendio raddoppiato non ci si annoia mai, ma ovviamente sono soprattutto le voci “altre” che ci interessano, ovvero quelle su chi vestirà la maglia azzurra l’anno prossimo. Un centrocampista e un attaccante, questo sembra abbastanza certo, così come un portiere di riserva e (almeno) un esterno a destra. Il resto poi si vedrà, intanto in questi ultimi giorni a tenere banco è sicuramente il centravanti, il vice-Higuain. O presunto tale.
Già, perché è dall’inizio del weekend che nel mercato Napoli non si parla d’altro che di Gianluca Lapadula. L’attaccante del Pescara è stato inseguito a lungo, anche in virtù delle sue enormi resistenze, perplesso com’era dalla possibilità di fare tanta panchina. Un corteggiamento serrato, al punto che l’ha dovuto chiamare anche Sarri promettendogli un cambio di modulo per poterlo impiegare con costanza. Iniziativa lodevole, ci mancherebbe altro: lo scorso anno un grande limite del Napoli sarriano è stata la difficoltà nel cambiare in corsa, l’assenza di un’alternativa tattica valida nei momenti in cui il risultato proprio non si sbloccava. Ben venga quindi un uomo in grado di giostrare anche da seconda punta: una mossa che prelude anche all’acquisto di un trequartista, altrimenti finora abbiamo scherzato. La domanda a questo punto è un’altra: che fine farà Gabbiadini? Calciatore poliedrico e polivalente, sul piano tecnico nulla da invidiare né a Lapadula né a diversi attaccanti che ora difendono i colori dell’Italia ad Euro 2016. Troppo ‘light’ (sebbene i numeri dicano altro) per sostituire Higuain, probabilmente sarebbe stato molto più valido come partner del Pipita: proprio il ruolo che Sarri vorrebbe cucire addosso al capocannoniere della B. La seconda punta in realtà ce l’abbiamo già in casa dallo scorso anno e l’acquisto di Lapadula è l’ennesimo segnale di sfiducia per Manolo, che a questo punto potrebbe davvero chiedere la cessione. Un patrimonio dilapidato, un addio di cui ci pentiremo, se davvero dovesse concretizzarsi. Ma magari ci sbagliamo noi, forse le idee in casa Napoli sono chiarissime e c’è una chiave di lettura che non riusciamo ancora ad afferrare. Speriamo a questo punto di scoprirla presto.
Chiariamoci subito: il valore del calciatore non è minimamente in discussione. Lapadula è un colpaccio, alle cifre che girano poi è anche un ottimo affare. Il Napoli fa bene ad assicurarsi un tale patrimonio, soprattutto se lo accoppia con il ’93 Caprari, un altro di cui si sentirà parlare molto presto. I dubbi semmai sono sull’adattabilità del calciatore al progetto Napoli, l’aderenza alle varie idee che mister Sarri sta sviluppando in queste settimane di vacanze e di riflessioni. L’impiego di Lapadula in un ipotetico 4-3-1-2 – posto che la questione-Gabbiadini va chiarita quanto prima – implicherebbe la rinuncia ad Insigne, a Mertens e soprattutto a Callejon, uomo-chiave lo scorso anno. Ipotesi valida se è una variante tattica, non certo come legge assoluta. A quel punto, se è solo una mossa per momenti ‘difficili’, viene meno la promessa del posto fisso e quindi viene meno l’esigenza principale dell’attaccante del Pescara. Esigenza, peraltro, più che legittima: un calciatore in rampa di lancio come lui ha davvero bisogno di un progetto incentrato tutto su di sé per spiccare il volo. Prendete Pavoletti, esploso quest’anno a ben 28 anni: avrebbe sfiorato la Nazionale se avesse fatto panchina in una big? No, di certo. Per il 26enne Gianluca il rischio concreto è quello di sbagliare la scelta più importante della sua carriera, il Napoli invece rischia di ritrovarsi in casa un calciatore scontento, che non ha reso secondo le aspettative e per di più neanche così simile ad Higuain per poter fare il suo vice. Insomma, forse lì davanti alla squadra serviva un profilo diverso, un centravanti più stabile che accettasse il ruolo di riserva senza far problemi. Per il ruolo che si chiede a Lapadula, appunto, c’era già Gabbiadini. Insomma, le perplessità sono d’obbligo, ma come tutte le perplessità hanno bisogno del riscontro del campo per essere smentite. Aspettiamo, e speriamo: per Sarri e Giuntoli c’è un credito di riconoscenza tale da poterci affidare nelle loro mani ad occhi chiusi, con la speranza di poter vedere anche senza gli occhi aperti dove stiamo andando a parare.
di Antonio Papa (Twitter @antoniopapapapa)
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