AMARCORD MERCATO – Juliano firma il colpo: a Napoli arriva l’elegante Ruud Krol

Krol (@getty images)
Krol (@getty images)

 

Con il campionato ormai chiuso e con gli Europei di Francia distanti ancora qualche settimana, si infiamma il calciomercato, tra vere trattative e chiacchiere da bar. Sogno o incubo di ogni tifoso, l’estate pallonara è scandita inevitabilmente dai campioni che cambiano casacca. In questa nuova rubrica andremo a rivivere i migliori colpi del Napoli e le storie dei calciatori che hanno scritto la storia del Napoli.

 

Se si prova a chiedere a un tifoso napoletano di identificare con un solo nome il periodo che va dal dopo Vinicio a Maradona, sicuramente vi dirà: Ruud Krol. Olandese dai fulgidi capelli, un must per i ragazzi negli anni ’60 e ’70, Krol occupa un posto di rilievo non solo nella storia azzurra, ma anche nel grande libro del calcio mondiale.

 

Difensore e leader dell’Ajax di Crujiff e dell’Olanda del calcio totale, nell’ultima parte della sua carriera decide di voler ascoltare gli applausi e i cori del San Paolo. Dopo una vita con i lancieri di Amsterdam (1968-1980), l’allora direttore generale del Napoli, Antonio Juliano, lo strappa ai canadesi del Vancouver Whitecaps, in prestito. Trasformato definitivamente in libero dall’allenatore Rino Marchesi, conduce il Napoli, da capitano, a un sorprendente terzo posto in classifica. Con dei piedi d’artista e un fisico da corazziere, Krol a distanza di quasi quarant’anni incarna ancora l’idea del difensore elegante per eccellenza.

 

E Napoli gli piace anche tanto, perchè in maglia azzurra Krol ci resterà fino al 1984, grazie al prestito tramutato poi in acquisto definitivo. Resta il grande rammarico di non aver mai visto Maradona e Krol nella stessa formazione, ma basta dare uno sguardo al palmarès dell’olandese e provare a immaginarlo in coppia con ‘El Pibe de oro’:

6 campionati olandesi, 4 coppe d’Olanda, 3 Coppe dei Campioni, 1 Coppa Intercontinentale, 1 SuperCoppa Europea.

 

Probabilmente il calcio ha perso una grande pagina di sport e magia, peccato.

 

di Vincenzo Matino (Twitter: @getty Images)

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