Davanti a sé una stagione per ripartire ed alle spalle una quasi tutta da dimenticare. Quasi, perchè nonostante i pochi minuti e le difficoltà del farsi spazio tra la folla, l’annata di Manolo Gabbiadini non è stata poi tutta nell’ombra di Gonzalo Higuain; la stagione monstre dell’argentino gli ha negato molti minuti di titolarità in campo, è vero, ma quando chiamato in causa, in Europa League come in campionato, l’ex Atalanta e Samp ha sempre risposto presente, conservando un bottino comunque congruo di reti, fattore sempre importante per un attaccante giovane ma determinato come lui.
UN’ESTATE CALDISSIMA
Maggio non è ancora finito, eppure le mille voci di calciomercato che impazzano già da un po’ hanno cominciato ad interessare anche lui; la voglia napoletana di trattenere Higuain e le qualità di Gabbiadini sono due criteri importantissimi che fanno pensare alla eventuale partenza del ragazzo questa estate in cerca di lidi migliori. Mangolo, acquistato dalla Samp nel gennaio 2015 e a tutt’oggi uno dei talenti migliori classe 1991 in giro per l’Europa, ha vissuto in azzurro un anno e mezzo di non-continuità, ma ha comunque lasciato il segno: 20 gol in totale, considerando anche il ruolo non proprio da protagonista principale, sono un dato che farebbe riflettere qualsiasi scout.
Negli ultimi giorni, alcune frasi poi rivelatesi fasulle del suo agente avevano fatto pensare ad una imminente cessione, ma l’entourage del ragazzo non ha mai fatto trapelare nulla, né ha cercato pubblicità tra testate, TV e radio come succede in altri casi, nonostante una stagione non proprio al massimo; nulla è assolutamente stato fatto, nessuna offerta concreta pare essere arrivata alla società nelle ultime settimane e le attenzioni su di lui sono esattamente come quelle per Albiol, Higuain o Koulibaly, ma non scopriamo nulla di nuovo quando diciamo che sul ragazzo ci sono tantissimi club di fascia medio-alta in giro per l’Italia e nell’intero continente tra i campionati più importanti. Eppure, le fattispecie della sua partenza, che è parsa imminente subito dopo la chiusura del campionato, non sono così scontate.
Sull’umore del ragazzo, nell’attesa di una estate caldissima ed importante per il prosieguo della sua carriera, di certo peserà anche psicologicamente il fattore nazionale: i pochi minuti a sua disposizione quest’anno lo hanno infatti fatto uscire dal giro dei chiamati da Conte per il prossimo Europeo in Francia, un dato che ha pesato però solo sul povero Gabbiadini, visto anche che altri elementi ad oggi convocati, come Eder o Zaza, non sono stati proprio titolarissimi nei rispettivi club, ma hanno potuto comunque contare sulla fiducia del selezionatore.
OPZIONE CHAMPIONS
A gennaio, comunque, il Napoli si è tenuto stretto Manolo, consapevole che – come poi è stato, complice anche la triplice squalifica di Higuain nelle gare tra Verona e Bologna – sarebbe stato decisivo sul viale finale del campionato nell’economia di gioco di Maurizio Sarri, con gli azzurri a giocarsi posizioni importanti ed il ragazzo in cerca di continuità. Le prove sul finire del torneo sono state molteplici ed importanti e le 9 reti finali in una stagione che non gli ha dato tante possibilità ne sono la prova.
C’è di buono che il ragazzo si trova perfettamente a suo agio nella realtà napoletana, sa bene che Napoli è una grande piazza e ha saputo farsi apprezzare sia da Benitez che da Sarri nell’anno di lavoro fianco a fianco appena concluso.
In favore della sua permanenza, poi, ci potrebbe essere quella Champions League guadagnata sul campo e mai giocata, carta importante da giocare per la società di De Laurentiis; consapevole che il prossimo anno, con la squadra impegnata su tre importanti fronti, minuti a sua disposizione potrebbero essercene tanti e molto più importanti, magari per quell’esordio tra i campioni che Manolo sogna già da un po’ e che Napoli, per la prima volta, potrebbe offrirgli.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)
