Sotto i riflettori ci è finito più volte Gonzalo Higuain, con i suoi 38 gol complessivi e il record di marcature in Serie A, protagonista assoluto e leader di una squadra che ha ritrovato il piacere del gioco e del podio in campionato. Ma se il Napoli ha saputo tenersi stretto il secondo posto con anche l’accesso in Champions League, tenendo la vetta del campionato italiano per praticamente due mesi, il merito va in larga parte non al Pipita, bensì alla retroguardia azzurra, vera a propria sorpresa dell’ultima stagione.
Sarri lo aveva anticipato già a Dimaro, un anno fa: l’inversione di tendenza richiesta alla squadra dopo una stagione difficile come quella conclusa era da chiedere dietro il centrocampo, non davanti. In effetti, la stagione offensiva del Napoli è stata in linea con le precedenti (106 gol nell’andata appena conclusa dagli azzurri, contro i 104 macinati in entrambe le stagioni agli ordini di Benitez), ma completamente stravolta in difesa. Le reti subite in totale sono state 39 contro le 73 dell’annata precedente, con la difesa azzurra che prima della sosta natalizia aveva davvero fatto registrare notevoli progressi. Nel 2016 un calo di prestazioni c’è stato con qualche gol di troppo incassato, ma nulla che non lasci comunque soddisfatto Sarri e il suo staff.
Il merito va sicuramente al tecnico azzurro ed alla verve ritrovata di alcuni elementi del pacchetto arretrato; il ritorno di Reina e l’arrivo di Chiriches in panca, poi, hanno dato al nuovo tecnico azzurro il materiale umano perfetto su cui lavorare.
ALBIOL 8 – è l’uomo di riferimento, il centrale che tiene ed insieme muove i fili dell’intera retroguardia azzurra. Lo spagnolo, 31 anni a settembre, sembra poter rientrare in patria la prossima stagione, ma ha concluso alla grande il suo terzo anno in azzurro. Da quando è arrivato dal Real in mostra si è messo poco, eppure nulla si muove in difesa se non è lui a deciderlo. Con l’età che avanza, sa gestirsi e gestire con esperienza gli avversari; aver ritrovato alle sue spalle il connazionale Reina è stata la vera mossa vincente per rivederlo ai livelli che già conoscevamo.
KOULIBALY 8,5 – Il più chiacchierato lo scorso anno, dopo una stagione, la prima in azzurro, fatta di grandi prestazioni e grandi strafalcioni nel giro di poche settimane. Tutta questione di inesperienza e di lavoro, visto che con l’aiuto di Sarri Napoli ha potuto ammirare il vero Koulibaly in questa stagione. È il quid in più della difesa azzurra, capace di unire una rapidità assoluta nei movimenti ad una forza fisica da far invidia. È una classe ’91 e conserva ancora ampi margini di crescita, ma se su di lui ci sono i top club europei la ragione è molto semplice.
CHIRICHES 7 – Arrivato in punta di piedi, il romeno è stata una delle sorprese piacevoli di questa stagione. Professionista serio, mai una parola fuori posto, gran lavoratore: la sorte l’ha premiato mandandolo in campo nella serata di festa contro il Frosinone vista anche la squalifica di Albiol. Chiriches è stata la prima pedina di riserva della difesa azzurra, trovando anche il gol in campionato ed Europa League. Non sempre aggraziato tecnicamente, ma uno come lui in panchina fa sempre comodo.
MAGGIO 6 – Spiace per come sia finita, ma il calcio non sempre fa rima con riconoscenza. Dopo 8 anni azzurri, Christian Maggio lascerà Napoli, consapevole che la sua avventura sotto il Vesuvio sia terminata quest’anno. Per lui 15 presenze ed anche un gol da riserva di Hysaj e primo capitano dopo Hamsik. Un ruolo ritenuto forse un po’ stretto per chi alla causa azzurra ha dato tanto. Ci si saluterà a fine stagione, ognuno per la propria strada, ma il suo apporto, soprattutto nello spogliatoio, a questo gruppo è stato sicuramente importante per raggiungere l’obiettivo finale.
HYSAJ 7 – Arrivato da riserva, ha saputo prendersi il posto da titolare risultando il più presente per minutaggio dell’intero campionato. L’albanese si è dimostrato un buon elemento sulla fascia azzurra, conquistandosi titolarità, meriti ed anche l’attenzione di alcuni club importanti in giro per il continente. Deve crescere molto in entrambe le fasi, ma è un classe ’94 e il Napoli se lo tiene stretto anche per le prossime stagioni. Sarri, che lo conosceva bene già ad Empoli, pare averci visto giusto.
GHOULAM 7,5 – Ormai un punto fisso di questo Napoli, non solo per la mancanza di vere alternative nel suo ruolo. Strinic ci prova pure a soffiargli il posto, ma l’algerino ha mostrato grandi miglioramenti nel corso di questa stagione, soprattutto dal punto di vista difensivo. In attacco è un’arma in più e non vede l’ora di giocarsi la Champions con la maglia azzurra, ormai la sua seconda pelle.
STRINIC 6 – Nella stagione appena conclusa, 13 presenze per il croato, uno che non ha mai convinto Sarri al cento per cento. Strinic potrebbe partire la prossima estate, ma ha sempre fatto la sua parte quando chiamato in causa: schiacciato dall’evidente superiorità e maggiore affidabilità di Ghoulam, il croato ha saputo essere protagonista di buone prestazioni, sempre evidenziando i limiti che Sarri conosce bene. Il Napoli potrebbe fare a meno di lui, ma nel frattempo lo ringrazia per quanto dato.
LUPERTO 6 – D’incoraggiamento, visto che il classe ’96 ha giocato in totale solo 11′ nella sua stagione in prima squadra. Il suo ingresso in Europa League gli è valso l’esordio in Europa, ma per il campionato Sarri non ce l’ha mai fatto vedere. Le qualità ci sono, ma al’alba dei vent’anni ha bisogno di trovare continuità, magari anche lontano da Napoli, per capire il suo reale valore.
REGINI 6 – Anche qui, molto incoraggiamento. Arrivato a sorpresa nella scorsa sessione invernale di calciomercato, Vasco Regini ha giocato soli 14′ minuti con la maglia azzurra, quelli regalatigli da Sarri nel finale della gara col Frosinone. Doveva essere l’elemento per sostituire il partente Henrique ed infatti ha trovato più o meno la stessa continuità del brasiliano. Il suo destino non si conosce e ad oggi non sembra certo della permanenza a Napoli.
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)