Gonzalo Higuain ha innamorato tutti ma il giornalista del Corriere della Sera, Mario Sconcerti, tenta di rimettere in piedi quello che sta diventando un mito facendo dei paragoni con il calcio che fu. Di seguito un estratto della sua colonna: “Detto che quello del Pipita è un caso eccezionale, la storia del gol racconta molte altre diversità. Torniamo a Higuain e al peso dei suoi gol, dei gol di tutti. Credo che il modo migliore di misurarli stia nel rapportarli con tutti i gol del campionato. Esempio: i gol attuali di Higuain rappresentano il 3,50% dei gol del campionato. Ogni 100 gol segnati, 3,5 sono di Higuain. È una buona media? Sì, molto buona, ma non eccezionale. Equivale a quelle di Platini e Van Basten, ma è lontana da quelle dei grandi attaccanti italiani degli anni Settanta. Riva nel 1970 segnò il 4,52% dei gol di tutto il campionato. Boninsegna un anno dopo il 4,75%. Chinaglia nel 1974, scudetto Lazio, è risultato il giocatore più decisivo nella storia del calcio, 4,82%, campionato vinto, mentre nè Nordahl, nè Angelillo, nè Higuain, nella stagione dei loro record hanno vinto lo scudetto. Paolo Rossi nel Vicenza ha fatto il 4,68% di tutti i gol del campionato, Giordano il 4,17%. Perchè Higuain ha un quoziente più basso pur avendo segnato di più? Per due motivi: il primo è che sono aumentate le partite, da 30 a 38. Il secondo è che è aumentata la media gol. Si segna tutti un po’ di più, quindi balza meno agli occhi l’eccezione”.
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