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A Torino bisogna essere grandi per tornare tra i grandi

 

La buona notizia parte dalle segrete di Castel Volturno: “Si, questo Napoli ha voglia di vincere, di migliorare quanto già fatto”, dichiara Sarri in conferenza, conscio che quella di Torino sarà una trasferta, l’ultima di questo torneo, capace di cambiare l’intero percorso annuale di un Napoli che ha sorpreso tutti, anche se stesso.
La cattiva, però, è già nella testa del tecnico azzurro: “A Torino non sarà facile, loro hanno la testa sgombra da tutti i pensieri, vorranno fare bene, potrebbero approcciare alla gara meglio di noi”.
Vero. E allora come fare ad uscire indenni dalla trasferta granata? “Dovremo far valere le nostre motivazioni”, aggiunge Sarri; le motivazioni di una squadra che ha ad un passo un obiettivo importantissimo e che è ben consapevole di quanto un risultato piuttosto che l’altro possano far la differenza nella valutazione di tutto l’anno azzurro. Superare la trasferta di Torino con il massimo dei punti vorrebbe dire ritrovarsi con in mano la Champions, con avanti la sola ed ultima gara interna contro il Frosinone, tra meno di una settimana.
“Abbiamo tutto nelle nostre mani”, dichiarò l’allenatore napoletano subito dopo il 2-1 con l’Atalanta; ed è di certo un gran bel vantaggio.

L’ULTIMA TRASFERTA

Da invertire c’è però un trend spaventoso per gli azzurri: nelle ultime tre trasferte, tra Udinese, Inter e Roma, zero punti. Un dato che deve far riflettere e, possibilmente, riportare il Napoli sulla buona strada.
Gli incidenti di percorso ci stanno, ma il cammino del Napoli negli ultimi due mesi di questo campionato è stato disseminato di trappole, buche pericolose che hanno comportato incidenti e più di una deviazione per la banda di Sarri.
C’era la Juve da inseguire, ora invece bisogna difendersi da quanto la Roma farà per guadagnarsi la seconda piazza. La Roma, appunto; i giallorossi saranno impegnati col Chievo all’Olimpico prima dell’ultima gara in casa di un Milan interrogativo e che probabilmente sarà più concentrato sulla finale di Coppa Italia che sull’ultimo episodio di un torneo disastrato per i rossoneri, partiti con ben altre intenzioni ed oggi sperduti in un mare di incertezze. Le stesse incertezze che la Roma di Spaletti ha saputo cancellare e superare in un momento di difficoltà; la risalita, confezionata è perfezionata con la vittoria sul Napoli due settimane fa, è stata entusiasmante, ma i giallorossi dovranno sperare necessariamente in un passo falso di Higuain e soci per rendersi ancor più protagonisti.

CONDOTTIERO HIGUAIN

Il primo protagonista, però, sarà proprio lui: Gonzalo Higuain. Nella testa e nelle gambe un solo obiettivo: raggiungere Angelillo e poi lanciare l’inseguimento a Nordahl. L’argentino napoletano ha già 32 reti in cantina, gliene manca una per raggiungere il connazionale dell’Inter degli anni ’60 e tre se vuole presentarsi come migliore di sempre.
Sarri lo aiuterà nella missione, ma il primo obiettivo resta per il Pipita e per la squadra quello di riportare il Napoli in Champions dalla porta principale, un risultato che potrebbe influire molto su quella che sarà la storia attuale e futura di Higuain in maglia azzurra.
La partecipazione sicura alla Champions porterebbe nelle casse societarie una bella iniezione di fiducia, rialzerebbe il tono morale di un ambiente che solo un anno fa uscì dal campionato con le ossa rotte.
Hanno saputo rialzarsi gara dopo gara, hanno saputo coltivare il sogno scudetto fino a pochi turni dalla conclusione di un campionato che sarà valutato ad ogni modo positivamente dalla critica.
E a Torino si concluderà un viaggio lungo nove mesi in cui tutti hanno dato il loro apporto.
C’è da onorar l’ultima trasferta nella settimana del ricordo del Grande Torino; bisognerà essere grandi per tornare tra i grandi, ancora una volta.

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

Gennaro Arpaia

Iscritto alla facolta di Giurisprudenza della Federico II Napoli. Giornalista pubblicista iscritto all'albo da giugno 2013.

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