L’UOMO COPERTINA – La rivincita di Koulibaly

uomo copertina finale“Koulibaly è un fenomeno, è stato il giocatore migliore del campionato italiano”, con queste parole Diego Armando Maradona ha espresso tutta la sua ammirazione per il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly  che, nel match di ieri contro la Roma è stato ancora una volta il migliore in campo. Da quando è arrivato all’ombra del Vesuvio, nell’estate del 2014, il difensore franco senegalese ne ha fatta di strada. Tutti i tifosi napoletani hanno ancora nella mente quella traumatica sera del 27 agosto al San Mames di Bilbao quando il talento in erba Kalidou fu uno dei protagonisti in negativo della sfida, evidentemente troppo importante per un giocatore di appena 23 anni alla sua prima esperienza nella massima competizione europea.

All’indomani dell’eliminazione le critiche furono asprissime, quell’omone nero di un metro e 95 proveniente dal Belgio forse non era all’altezza, non era, come si usa dire, da Napoli. Il prosieguo della stagione è lo specchio di quella partita confusionaria di fine estate: una difesa colabrodo priva di automatismi e di un leader che riuscisse a guidarla. Il risultato? Quinto posto con 54 goal subiti che fanno del Napoli l’undicesima difesa del campionato. Terminata la stagione con la Champions sfumata, si riparte da zero, con un nuovo allenatore ed il cavallo di ritorno Pepe Reina. Ed è proprio da qui che qualcosa cambia. Koulibaly non appare più timido e impacciato come qualche mese prima, adesso ostenta sicurezza, coraggio negli interventi e consapevolezza nei propri mezzi, insomma con la cura Sarri e con la guida di un leader come Reina sembra un altro giocatore rispetto alla scorsa stagione. Trentasette presenze tra campionato e coppe fin’ora in questa stagione, certificano che oramai è un punto fermo e imprescindibile dello scacchiere di Maurizio Sarri.

Ieri il Napoli ha gettato all’aria l’occasione di ipotecare il secondo posto contro la Roma in una partita dove sono emersi i soliti cali di concentrazione nei minuti finali. Nonostante ciò una delle note più positive della partita è stato proprio il K2, che non ha praticamente sbagliato mai un intervento ed ha lasciato davvero pochissimo margine al giallorosso Salah e a chiunque lo sfidasse nell’uno contro uno. “Se Koulibaly fosse bianco giocherebbe nel Real Madrid o nel Barcellona” ha proseguito nel suo intervento, sul difensore del Napoli, Maradona. Ebbene Diego, se questo diamante grezzo di soli 24 anni continuerà ancora così, dimostrando di essere molto più che da Napoli, probabilmente Real e Barca il problema del colore della pelle  lo metteranno in secondo piano…

Roberto Rossi

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