Momento di enorme difficoltà per la famiglia Pozzo, da anni alla guida dell’Udinese. Stando a quanto riferiscono i colleghi di Cadena Ser durante la trasmissione Què t’hi jugues!, a febbraio sono stati perquisiti per oltre 30 ore i locali del Granada, club di proprietà della stessa famiglia friulana, e sequestrati computer e documenti. Si sospetta, infatti, che dietro alcuni comportamenti dei suddetti imprenditori ci sia un’evasione fiscale che supererebbe i 12 mln di euro. Un mucchio di denaro non dichiarato derivante dalla compravendita di giocatori, magari entrati nel paese attraverso fatturazioni false. La famiglia Pozzo ha emesso un comunicato, in spagnolo, difendendosi dalle accuse: «Effettivamente a carico di Giampaolo Pozzo in Italia è in corso un’indagine nella quale si questiona la sua effettiva residenza in Spagna. Le autorità tributarie italiane si rifiutano di accettare che il signor Pozzo da oltre 15 anni senza interruzione risiede in Spagna, Paese nel quale sviluppa la propria attività imprenditoriale e cura i propri interessi e dove compie scrupolosamente i suoi obblighi fiscali tanto per motivi personali come per ragioni sociali delle proprie imprese».
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