Lo strano destino di Mertens, il panchinaro titolarissimo

Quando in una sessione di calciomercato di qualche stagione fa il Napoli acquistò Dries Mertens in molti furono contenti della scelta: il folletto belga aveva fatto ammattire gli azzurri nelle gare giocate da avversario con le maglie di Utrecht e PSV in Europa League. Di conseguenza, il sospiro di sollievo fu grande: un calciatore con un talento del genere era meglio arruolarlo nella propria battaglia che ritrovarselo come nemico nell’esercito altrui. E Mertens, bisogna ammetterlo, il suo l’ha sempre fatto molto bene. A volte, però, sembra che i suoi sforzi non possano mai essere ripagati del tutto.

Innamorato della squadra e della città, il calciatore del Belgio è spesso stato decisivo con una peculiarità particolare: partire dalla panchina. Paradossalmente, la sua qualità di approccio a partita in corso è diventata la sua maledizione: la grande facoltà di aprire le difese avversarie stanche con velocità e dribbling di alto livello ne hanno fatto un’arma di distruzione potentissima per gli ultimi 30′ di match. E forse è principalmente per questo che Mertens, nonostante tutto, verrà considerato sempre un panchinaro dai tecnici del Napoli: prima Benitez e ora Sarri raramente impiegano il belga da titolare. La partita contro il Bologna avrebbe potuto cambiare le gerarchie per un Mertens mai così devastante con la maglia del Napoli come contro i felsinei: una tripletta, un assist e la prestazione migliore di sempre. Anche questa volta, però, probabilmente Mertens non avrà i favori del pronostico nella formazione titolare e sarà destinato a partire ancora dalla panchina.

Certo, le gerarchie per Sarri sono state sempre chiare durante il campionato ed Insigne possiede caratteristiche tattiche a tratti superiori a quelle del suo collega di reparto. Mertens però ha dimostrato di sapersi far trovare pronto anche dal primo minuto e, soprattutto, in ripiegamento difensivo, nonostante le critiche sul suo impiego sin da subito risiedessero proprio nella poca applicazione in retroguardia. Il paradosso è grandissimo: essere un panchinaro e giocare sempre. Il destino di Mertens pare a tratti beffardo ma il calciatore ovvia al disagio con le sue enormi qualità. E chissà che non sia proprio lui a decidere il match contro la Roma di domani. Partendo dalla panchina, ovviamente.