C’è Higuain, Gabbiadini torna in panchina. Tanta qualità ed un solo posto in campo

HiguainGabbiadiniSassuolo

 

Ritornerà, non a caso, il 25 aprile. E si mostrerà di nuovo agli occhi dei tifosi. Nel giorno famoso in questo paese per essere quello della più nota liberazione. Liberato anche lui dalle “catene” della squalifica accorsagli, Gonzalo Higuain è pronto a riprendersi il campo, il Napoli è pure il campionato. In sua assenza, il Napoli non ha fatto malissimo: due vittorie nelle gare interne con Verona e Bologna, una brutta sconfitta a Milano contro l’Inter. Aveva lasciato i suoi con una brutta espulsione ad Udine, in un’altra trasferta da dimenticare: rosso, proteste e squalifica a carico. Il Napoli, dopo quella giornata, conservava 4 punti di vantaggio sulla Roma, un vantaggio che, tre gare più tardi, si è incrementato di un punto. Sono oggi 5 i punti di distanza tra azzurri e giallorossi con da giocare ancora quattro turni. Il prossimo sarà fondamentale; all’Olimpico lo scontro diretto e Higuain ha già abbastanza motivazioni per tornare in campo dal primo minuto con la rabbia che l’aveva contraddistinto fino a qualche partita fa.

IL PESO DI MANOLO

Ma chi ha sostituito il Pipita in queste tre settimane di chiacchiere, lamentele, flash mob avventati e squalifiche ridotte? Lo ha fatto Manolo Gabbiadini, il relegato in panchina per tutto il campionato che ha sopravvissuto solo dei minuti di sosta dell’argentino. Trenta gol, in effetti, non sono roba da tutti; lo ha capito anche Gabbiadini, che dopo sei mesi da protagonista con Benitez ha dovuto aspettare con Sarri ogni volta che fosse il momento propizio, quello giusto. E l’espulsione di Higuain ad Udine era il treno su cui saltare: finalmente, senza di lui, Gabbiadini ha saputo prendersi la titolarità e lo spazio che gli competono. Tre gol in tre gare: con il Verona ha sbloccato il match, così come con il Bologna, dove ha anche raddoppiato dal dischetto. Un bottino fantastico che ne ha arricchito le medie in questa stagione per lui sicuramente non facilissima. Sfiora la doppia cifra stagionale e, pur non avendo le stesse caratteristiche del compagno squalificato, fa bene da prima punta, tanto da ricevere tutta la fiducia dei compagni. Il passaggio a vuoto di Milano non si può di certo additare solo a lui, ma fortunatamente il Napoli di Sarri ha saputo mettere insieme prestazioni perfette per mantenere inalterato il vantaggio su chi segue.

DUE UOMINI PER UN POSTO

Con il ritorno di Higuain, però, Manolo Gabbiadini dovrà tornare a sedersi in panchina. Troppo poco spazio per entrambi nel 4-3-3 di impostazione sarriana. Manolo non è una punta esterna, dove lascerebbe troppo spazio alle offensive avversarie, e il Pipita non è il tipo da lasciare posto ai compagni di squadra per troppo tempo. Un unico posto per due persone, quindi, atmosfera da film western dove lo sceriffo ed il bandito devono spargersi la piazza.
Ma una convivenza tra i due è proprio da escludere? Probabilmente si, anche se i disegni originari di Sarri avevano previsto l’utilizzo della doppia punta nel mai troppo convincente 4-3-1-2 visto nella prima parte di campionato. Il trequartista a Napoli non è arrivato e la coppia Gonzalo-Manolo non ha mai in realtà avuto le giuste chances. Neanche nelle partite in cui c’era da recuperare in extremis il risultato Sarri si è affidato troppo ai due. E quando lo ha fatto, come ad Udine, non sono rimasti insieme poi troppo tempo.
Negli ultimi quattro appuntamenti di questa stagione, gli azzurri andranno alla ricerca delle loro sicurezze: nessuno stravolgimento tattico, quindi, entra Higuain ed esce Gabbiadini.
Ma quei tre gol segnati senza il Pipita vogliono dire molto. E ancora molto diranno la prossima estate, quando il Napoli dovrà decidere come e se trattenerli in azzurro. Consapevole di avere per le mani una coppia dal gol facile e dalla classe cristallina.

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

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