Roma-Napoli non può essere una gara come le altre. Il concetto è semplice e ha poco di sportivo. Il ‘derby del sole’ è da anni ormai una sfida che vede confrontarsi due tifoserie unite dall’odio reciproco. In breve, si è partiti da un gemellaggio, in seguito rotto, che ha portato a un astio crescente, ormai ben radicato, sfociato in confronti fisici, agguati e omicidio.
Roma-Napoli non può essere una gara come le altre perché, prima di una gara che nulla aveva a che fare con i giallorossi, qualcuno ha aperto il fuoco, altri hanno consentito una deliberata imboscata e un uomo soltanto, in seguito a quegli eventi, ha perduto la vita.
Roma-Napoli è la gara di Ciro Esposito ma questa frase non può essere letta come autorizzazione alla vendetta. Settore ospiti aperto a circa 5mila tifosi azzurri attesi all’Olimpico, da ogni parte d’Italia meno che dalla Campania. Ancora misure di sicurezza, ancora punti di raccolta. E’ un evento imminente, in una giornata particolare, che vedrà le Forze dell’Ordine impegnate un po’ ovunque in città. Probabile non ci sarà uno spiegamento di forze superiore alla norma ed è giusto avere timore.
Al di là del ricordo però, Roma-Napoli può non essere una gara come le altre. Non potrà allentare la tensione ma, in vista di match futuri, offrire un precedente di normalità. Un incontro di calcio che per una volta sia questo e null’altro. Non mancheranno gli striscioni (forse anche qualcuno in favore di De Santis), non mancheranno le offese e la voglia di guardare all’avversario più di quanto interessi lo svolgimento della gara in sé.
Potrebbero però mancare gli scontri, i tristi numeri di giovani accoltellati. Potrebbe mancare la paura, per una volta, oppure sarà tutto inutile e la memoria di Ciro sarà sporcata da un Roma-Napoli qualunque, identico a tanti altri.
di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)