E’ Dries Mertens che meraviglia e sorprende Napoli nella notte del San Paolo. Il giocatore belga partecipa dal 1 minuto di gioco alla sfida contro il Bologna e ci mette poco per convincere Maurizio Sarri di aver preso la decisione migliore. Il tecnico ex Empoli, infatti, decide di far tirare un breve sospiro a Lorenzo Insigne e lasciare spazio al ‘folletto’ dei Diavoli Rossi in occasione del match contro gli uomini di Donadoni. Una sfida che giammai è stata semplice per il Napoli, soprattutto in questa settimana seguita a quella della clamorosa debacle contro l’Inter in quel di Milano. Mertens è sempre lucido, sempre scattante e grazie al suo contributo gli azzurri siglano 6 reti contro le 0 del Bologna, un risultato che si era riusciti a mettere su soltanto con Mazzarri nel 2013. Per la prima volta da quando indossa i colori azzurri Mertens segna con estrema facilità una tripletta, i cui gol di volta in volta aiutano a chiarire il talento che non sempre può mostrare. La sua è una chiamata a Sarri, alla società ma soprattutto è spontaneità.
La prima rete arriva al 58′ quando un sinistro fulmineo manda in brodo di giuggiole Mirante, che si lascia scorrere il pallone tra i piedi. Circa 20 minuti dopo dal genio di El Kaddouri nasce l’azione valida per la doppietta: il marocchino serve Mertens, che approfitta di uno svarione di Rossettini per ribadire l’esultanza. Al minuto 87, tuttavia, avviene la reale magia che chiude la sfida: un destro violento, fermo, deciso, insomma un siluro, da fuori area rende vano ogni slancio di Mirante, che nulla può e si arrende davanti all’evidenza. Mertens esulta ed in modo anche ben assortito e divertito, corre ad abbracciare alcuni dei colleghi in panchina e dei membri dello staff. Non dimentica nemmeno di farsi accordare il permesso dalla Lega per portare il pallone a casa. Lì dove merita: su di una mensola, per ricordare ogni volta che il talento c’è e merita, ma lo spazio è ridotto. Mertens a Napoli è felice e Napoli è felice di avere Mertens… fin quando basterà?
di Sabrina Uccello (Twitter: @SabriUccello)