Inutile guardarsi intorno e fare slalom tra la verità: il Napoli senza Gonzalo Higuain perde la sua natura. Non che si tratti puramente di una questione di talento, indubbiamente elevato nel conto totale delle forze quando in formazione c’è l’argentino, ma si tratta più precisamente di una questione di equilibri. Gli azzurri sono abituati ad imbastire un gioco che pone al centro dell’attenzione il bomber sudamericano, il quale a sua volta è capace in campo con la leadership che rappresenta di indirizza le azioni, dare riferimento ai compagni di reparto e non e di costituire una sicurezza. L’assenza del Pipita contro l’Inter si è sofferta tutta, ma questo non rappresenta necessariamente un punto a sfavore della squadra. Certo, sarebbe più facile la vita se si riuscisse ad essere svincolati dai nomi e basare l’intero andamento solo sul potere di un collettivo che non dipenda dai singoli elementi, ma per le grandi squadre non sempre è così. Un gruppo abituato ad avere un riferimento di tale livello, perde in consistenza quando è assente. Contro l’Inter si è visto perfettamente ma non è tempo di riflessioni: speriamo soltanto che il tempo corra fino alla sfida contro la Roma.