Sconfitta amara contro l‘Inter. La rimonta al titolo, già decisamente complicata, sfuma del tutto in quel di ‘San Siro’. Mancava il Pipita ma non è questo che ha portato alla sconfitta. In campo si è rivista quel senso di smarrimento già visto a Udine, che conferma un momento delicato, nel quale squadra e tifosi dovranno risultare più uniti che mai. Il prossimo match sarà al ‘San Paolo’ e lì, in vista poi dello scontro con la Roma, occorrerà trovare la vittoria, presentandosi all’Olimpico nel migliore dei modi.
Intanto però c’è un po’ di scoramento tra le fila del tifo partenopeo ed ecco il parere del nostro lettore, Domenico Toppeddu Crispino: “Sto ancora cercando di smaltire l’amarezza accumulata ieri sera, anche se non sono esattamente tifoso del Napoli, l’ho presa veramente male. Ero in tribuna allo stadio e ho visto la partita in compagnia di molti altri napoletani, emigrati in terra lombarda o accorsi per l’occasione. Nel settore neutro erano quasi in soprannumero rispetto agli interisti. Ho passato quasi tutta la prima mezz’ora a inveire contro il non-gioco pietoso di Mancini, ma poi ho capito che in realtà l’Inter stava facendo esattamente la partita che doveva fare e per una volta ‘Sciarpetta’ l’ha impostata molto bene tatticamente: chiusura sistematica degli spazi al centro, togliendo del tutto al Napoli la sua arma più letale, cioè gli uno-due di prima e gli scambi rapidi negli ultimi 30 metri, allargando irrimediabilmente la manovra azzurra e portandola ad avere sbocchi unicamente sulle fasce. Qui però l’unica soluzione era data da cross a difesa schierata che diventavano facile preda di Miranda e Murillo, che sovrastavano prevedibilmente Gabbiadini per centimetri, spessore fisico e reattività in area (la partita di ieri ci ha ricordato, se ce ne fosse bisogno, che il buon Manolo, da molti ingiustamente vituperato, è quanto di più lontano da un numero 9 classico). Sicuramente, in una partita come quella di ieri, contro una squadra chiusa, sarebbe servito come il pane Higuain a fare da apriscatole. In definitiva, per me, vittoria dei nerazzurri assolutamente meritata, in una serata che ha evidenziato il problema principale del Napoli (che era però noto da tempo), e cioè la mancanza di profondità e varietà della rosa e l’assenza di un’alternativa tattica nelle situazioni in cui gli avversari riescono a bloccare le fonti di gioco partenopee, problema quest’ultimo da imputare non tanto a Sarri (che pure è abbastanza monolitico nel suo approccio), quanto alla società che non gli ha messo a disposizione una rosa sufficientemente variegata. Dopodiché, attaccarsi agli errori arbitrali (che pure ci sono stati, anche se per me oltre al gol a freddo in fuorigioco, millimetrico e non facilissimo da vedere, che però ha messo la partita nei binari più comodi all’Inter, ha pesato molto la mancata espulsione di Kondogbia, che solo nei primi 20 minuti ha fatto tre falli uno peggio dell’altro e il primo cartellino se l’è visto sventolare in faccia al 57′) senza guardare prima in casa propria e alle proprie colpe come fanno in molti, a partire da De Laurentiis, con i suoi silenzi stampa e le sue solite ridicole manfrine, denota la necessità di crescere ancora molto da questo punto di vista”.