#AMENTEFREDDA – In caduta da febbraio, il Napoli non c’è più. Ma almeno a Roma ci sarà Higuain

Icardi (© GettyImages)
Icardi (© GettyImages)

 

Un po’ come il Leicester, ma praticamente al contrario. Anche il Napoli nel 2016 vuole lasciare il segno, ma in negativo a quanto pare, visto che i ragazzi di Sarri provano a sciupare un vantaggio preziosissimo, dilapidando ogni distanza ed ora ritrovandosi nelle mani del destino. A scherzare col fuoco spesso ci si brucia; e nel più classico dei duelli con le fiamme, come un moderno Muzio Scevola questa squadra non riesce ad essere più sicura di sé, delle sue armi, delle sue qualità. Perso Gonzalo Higuain, è un Napoli ‘normale’? Forse. Ma i problemi non vengono solo dall’assenza del numero nove argentino. Perchè questo Napoli è in calo da molto e perché gli avversari ormai sembrano conoscere a menadito una squadra che dalle faville del girone d’andata è tornata a conoscere i mostri oscuri dello scorso anno.

IN DISCESA DA FEBBRAIO

Tutto è cominciato all’alba di febbraio. Al San Paolo arriva il Carpi nel più logico dei testacoda, eppure la vittoria non sembra così scontata. Con la testa già alla sfida alla Juve di una settimana più tardi, la squadra azzurra mostra tutte le sue difficoltà. Per vincere coi romagnoli e portare a casa i tre punti decisivi per mantenere il primato, serve un rigore trasformato da Higuain, in un match nel complesso asettico ed abulico, lontano parente delle prestazioni viste fin lì. Da quel momento in poi, è un altro Napoli: nelle ultime cinque trasferte gli azzurri hanno raccolto 4 punti sui 15 disponibili, e se la sconfitta a Torino contro la Juve si può accettare, così come il pari in casa della Fiorentina, inspiegabili sono le prestazioni di questa squadra in trasferte come quella di Udine e Milano, appunto, dove ti aspetteresti qualcosa di diverso.
La spiegazione non è uniforme, perchè i motivi di questo calo sembrano poter essere molteplici: la rosa risicata, i mancati investimenti di gennaio, una squadra incapace di saper rincorrere l’obiettivo sul rettilineo finale è qualche scelta strategica di troppo evidentemente errata. Il Napoli che ora ha un solo obiettivo ha paura di perderlo, perché il secondo posto è sempre più traballante e la sconfitta per mano dell’Inter è un lasciapassare troppo grande per le speranze della Roma impegnata a Bergamo.

ALLE PORTE DI ROMA

Quella di Milano, però, non è stata una sconfitta come le altre. A differenza di Udine, il Napoli contro l’Inter ci ha messo almeno la voglia, scontrandosi contro decisioni arbitrali assolutamente rivedibili e qualche proprio errore grossolano che di certo non puoi permetterti a sei giornate dalla fine.
Pronti via e sei già in svantaggio, ma se Icardi segna in evidente fuorigioco ecco venire giù nuovamente gli attacchi ai ‘poteri forti’ che forse hanno distratto un po’ troppo la squadra nell’ultimo periodo. Gli azzurri ci provano anche ad invertire il trend, ma era proprio la gara che i padroni di casa volevano: difesa arcigna e qualche contropiede ben strutturato. È così che, dopo quaranta minuti di totale dominio napoletano, Brozovic si ritrova davanti a Reina e sigla il raddoppio un attimo prima del duplice fischio. La voglia di cambiare si avverte nella ripresa, ma Mertens e Ghoulam rivoluzionano poco la fascia sinistra. Era la settimana della grande rimonta di Liverpool-Dortmund, ma San Siro non è Anfield, Sarri non è Klopp e il Napoli ci sfruttare il vento proprio non ne vuole sapere. L’ultimo ad arrendersi è Allan, unico a cavare una sufficienza dalla trasferta meneghina, ma per il resto andrebbe rivisto tutto.
Sotto gli occhi di Conte ed Oriali, Insigne, Jorginho e soprattutto Gabbiadini non fanno una bella figura, ma è il Napoli a risentirne prima ancora che la nazionale.
Occhio alla Roma, dunque, sperando che i danni possano essere limitati al minimo. La gara col Bologna di martedì diventa più delicata di quanto già non fosse, così come necessaria pare sempre più la presenza di Gonzalo Higuain.
A Roma ci sarà e questa sembra l’unica notizia positiva di una settimana da archiviare in fretta.

 

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

 

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