L’Inter di Mancini tra cinismo e “fortuna”: i precedenti con il Napoli

Nell’anticipo di sabato sera della 33esima giornata di Serie A, il Napoli farà visita a domicilio all’Inter di Roberto Mancini. Una partita sicuramente non semplice per gli azzurri, che dovranno necessariamente provare a fare risultato per tenere a bada la Roma, che insegue a vele spiegate il secondo posto ed ora è a -6 punti, oltre che per provare a mettere pressione alla Juventus capolista.

INTER PIU’ FORTUNATA CHE CINICA

L’Inter arriva alla sfida con il Napoli reduce dalla vittoria in casa del Frosinone per 1-0. Uno dato quanto meno positivo per i nerazzurri, ma solo nel punteggio. Nello scorso turno di campionato i ciociari hanno messo letteralmente in crisi la retroguardia milanese, colpendo addirittura tre legni prima di capitolare grazie a una girata di testa da manuale di Maurito Icardi. E le similitudini con l’Inter di inizio stagione sono davvero poche.

Soprattutto nei primi mesi della Serie A 2015/2016, la squadra di Mancini pareva essere la favorita assoluta per lo scudetto. Con una Juventus in grosse difficoltà mentali e tecniche, e con un Napoli ancora non completamente maturo, hanno impressionato nelle prime giornate la straordinaria concretezza dei nerazzurri. Quasi difficili da contare le vittorie ottenute grazie a uno striminzito 1-0, che comunque sono valsi tanti tre punti al fischio finale. Questo fino alla fine del girone di andata, dove a cavallo tra Natale e l’epifania, pare essersi smarrito il pragmatismo, e anche la fortuna, diciamolo, dell’Inter. Qualcosa si è rotto all’interno del gruppo di Mancini, che tra gennaio e febbraio ha letteralmente ammainato le vele, lasciandosi recuperare da Juventus e Roma senza opporre resistenza. Un crollo inspiegabile per alcuni aspetti, da cercare forse, anche, nel turn over esagerato del Mancio. Difficile non ricordare, quasi a memoria a questo punto del campionato, una formazione tipo delle prime cinque della classe: Juventus, Napoli, Roma e Fiorentina, tutte hanno un 11 ‘titolare’, tutte tranne l’Inter.

L’ampia scelta di uomini ha probabilmente rovinato sia Mancini che il gioco dell’Inter: cambiando sistematicamente formazione, ogni domenica, è stato impossibile trovare l’armonia giusta negli interpreti per correre per il titolo fino alla fine. Da sottolineare anche l’evidente calo di alcuni dei giocatori principi del ‘progetto Mancini’, come Jovetic, a inizio stagione salvatore della patri in più di un’occasione e ora letteralmente scomparso dai radar. Anche la  straordinaria coppia difensiva composta da Miranda e Murillo, non pare offrire oggi le giuste sicurezze difensive, dove Handanovic è spesso uomo partita del match.

I PRECEDENTI TRA INTER E NAPOLI

Sabato le due formazioni si giocheranno la cosiddetta ‘bella’. Per il momento una vittoria per il Napoli, in campionato, e una per l’Inter in Coppa Italia. Nella gara di andata, al San Paolo, a giustiziare i ragazzi di Mancini ci pensò neanche a dirlo Gonzalo Higuain con una doppietta. Proprio il ‘Pipita’ sarà il grande assente sabato, vista la squalifica (ridotta rispetto alle quattro giornate inflitte) che non gli permetterà di scendere in campo. L’altro precedente riguarda la vittoria nerazzurra in Tim Cup, nei quarti di finale: a San Siro l’Inter si impose 2-0, ma la gioia venne mitigata dal pessimo spettacolo offerto da Mancini e Sarri nel post gara. Un duro colpo all’immagine più di Mancini che di Sarri, visti poi i precedenti riguardanti l’allenatore nerazzurro rispolverati nei giorni successivi il fatto. Nell’anticipo ci sarà lo scontro finale tra due filosofie di gioco completamente diverse: calcio veloce e propositivo quello di Sarri, basato su una titolarità abbastanza conclamata, contro la camaleontica Inter che fa dello strapotere fisico e della giocata del singolo la sua forza. A San Siro vincerà il pragmatismo o lo spettacolo? Ai tifosi non resta che mettersi comodi e godersi il match.