In maniera provocatoria ma forse neanche così tanto, vorrei sottolineare l’importanza di una squalifica soltanto parzialmente ridotta a Gonzalo Higuain. Ovvio che nessun napoletano (tifoso azzurro, purtroppo va specificato) soffrirebbe nel rivedere il ‘Pipita’ in campo già contro il Bologna. L’argentino sarebbe felice di chiudere questa parentesi amara e il suo pubblico tornerebbe ad abbracciarlo calorosamente, come già fatto quando si è seduto in tribuna contro il Verona.
Va detto però che la gara contro l’Hellas ha mostrato aspetti importanti di questa squadra:
1 – Il gruppo c’è e ha reagito in maniera ottimale. La difesa è ancora un po’ acerba, dunque necessita della guida di un leader come Reina. Centrocampo e attacco invece sono ormai autonomi. I movimenti di Sarri sono stati assimilati e, considerando anche lo stato dell’Hellas, si sono comportati egregiamente.
2 – Tutt’altro test rispetto al Verona, sarà quello contro l’Inter di Mancini. Non la squadra più forte del campionato (non lo era neanche quando si trovava in cima alla classifica) ma di certo temibile. L’assenza di Higuain offrirà all’attacco azzurro, arricchito stavolta anche di Mertens, di sfoderare le proprie qualità, liberandosi da quell’alone di dipendenza che la stampa ha addossato alla squadra, riferendosi ovviamente a Higuain.
3 – Gabbiadini ha finalmente le sue chance, vere e significative. I punti ottenuti in questa fase della stagione sono fondamentali e riuscire a strapparli anche grazie alle sue reti è un segnale cruciale per la prossima stagione. Inutile nascondere i tanti dubbi del ragazzo sul progetto azzurro. La prima idea di modulo di Sarri, con trequartista e due punte, avrebbe dovuto premiarlo. Per lui invece una stagione di panchine.
Ecco perché in fondo, anche se non lo ammetterò mai ad alta voce, spero che la giustizia, così come per Borja Valero, riduca la squalifica di una giornata. Ritroveremmo un Pipita carico per lo scontro diretto contro la Roma. Ne frattempo però, al di là dei risultati, avremo ottenuto una squadra più compatta e forse una cessione in meno la prossima estate. Perché la splendida luce di Higuain non deve oscurare il talento di giocatori come Manolo. Perderlo sarebbe un fallimento, così come in buona parte lo è consegnarli le chiavi dell’attacco soltanto in casi estremi come questo.
di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)