KICKOFF – Napoli-Verona: i miracoli di una mente sgombra

KICKOFF-finale

Il Napoli riparte, lo fa con la mente decisamente più leggera e in campo la differenza rispetto allo scontro con l’Udinese è palese. Il Verona è chiuso ma non così tanto come l’assenza di Toni (rimasto a casa) e Pazzini (in panchina) avevano lasciato ipotizzare. Del Neri sa bene che, restando tutti fermi nel proprio fazzoletto di campo, prima o poi il gioco del Napoli trova il modo di mandare in rete uno dei propri talenti.

Il primo segnale positivo è dato dal gran numero di occasioni, tra pali e ottime parate di Gollini, la rete è nell’aria. Lo sa la gente e i giocatori evitano di farsi prendere dalla frenesia per il mancato 1-0 sul tabellino. I gol infine giungono, il Verona protesta e un po’, in campo, lo fa anche il Napoli. 3-0 e tutto l’attacco ha messo la propria firma, con Gabbiadini che avrebbe tranquillamente potuto siglare una tripletta.

Bello il suo sorriso, sereno in campo e al momento del cambio, con l’abbraccio del San Paolo che fa ben sperare in vista del mercato estivo. Servirà un nuovo modulo forse, garantendogli maggiori presenze ma di certo queste gare da titolare non faranno che solidificare il suo rapporto con la piazza.

Parlavamo però di testa. Il Napoli di Sarri ha sorpreso tutti, o quasi, mostrandosi all’altezza della sfida scudetto fin dal suo primo anno. Ha tenuto duro e ora, ritrovandosi a più sei, ha dimostrato d’avere la forza per blindare il secondo posto. Higuain non c’è ma il gioco del Napoli non muta di una virgola. Questa è maturità tattica ed è qualcosa che, in vista di un possibile lungo progetto Sarri, risulterà fondamentale. Il mercato dovrà fare la propria parte, offrendo alla rosa giocatori in grado di resistere a un nervosismo naturale e fisiologico, perché di Grassi e Regini nessuno ci ha ancora spiegato l’utilità nella corsa ai bianconeri.

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

Gestione cookie