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Grassi e la solitudine del numero 88

Alberto Grassi ©Getty Images

Remo Freuler, illustre sconosciuto approdato all’Atalanta a gennaio, ha giocato 150 minuti con il suo nuovo club nonostante il periodo negativo della squadra allenata da Edy Reja. Camilo Zuniga e Jonathan De Guzman, andati via da Napoli dopo tante vicissitudini, hanno messo insieme quasi 80 minuti di gioco, decisamente pochi considerando che sono passati circa due mesi ma almeno hanno potuto esordire rispettivamente con Bologna e Carpi. Loro sì, Alberto Grassi da Lumezzane no.

Appare sempre più enigmatica l’avventura del centrocampista dell’Under 21 con la maglia azzurra. Arrivato a gennaio per rimpolpare il centrocampo, è incappato in un infortunio che lo ha tenuto fermo almeno tre settimane. Recuperato e disponibile a tempo pieno da fine febbraio, Grassi ha collezionato qualche presenza in panchina ed alcune anche in tribuna senza avere nemmeno la minima possibilità di esordire con il suo nuovo club. La questione era stata già analizzata da Sarri qualche settimana fa e l’allenatore azzurro parlò così del suo giocatore “Grassi ha avuto la sfortuna di arrivare a Napoli dopo un infortunio grave. Sta recuperando. Sicuramente non possiamo caricarlo di troppe responsabilità, è un giocatore di prospettiva e ci darà una grande mano nel futuro prossimo. Nei prossimi due anni sarà uno dei centrocampisti più forti d’Italia”. Parole di stima che sembravano presagire un possibile inserimento a piccoli passi, magari giocando qualche scampolo di partita in campionato.

L’occasione poteva arrivare proprio ieri quando sul 3-0 contro l’Hellas Verona e a partita definitivamente chiusa, Francesco Calzona, vice di Sarri, ha deciso di inserire prima Chalobah e poi Strinic negando nuovamente la gioia al giovane Grassi di poter esordire con il suo nuovo club. Una piccola nota stonata in una giornata perfetta, ma soprattutto una strada lunga e più complicata del previsto per il centrocampista che studia da Hamsik ma può, per caratteristiche, trasformarsi in un ottimo vice Allan. Non una bocciatura, ma una piccola frenata nella sua carriera in attesa di poter finalmente scendere in campo e rompere il ghiaccio. Grassi lavora a testa bassa per il futuro e intanto studia i suoi compagni di squadra per continuare a crescere. Che sia proprio lui il centrocampista fondamentale per la prossima stagione?

di Claudio Cafarelli

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