#AMENTEFREDDA – Aspettando Higuain, Gabbiadini è la carta giusta

Gabbiadini gol in Napoli-Verona
Gabbiadini ©Getty Images

 

Tutto secondo i piani. Il Napoli regola il Verona con un secco tre a zero e rimette in moto la sua marcia di avvicinamento al termine di questa scoppiettante stagione. Dopo la brutta uscita di Udine era necessario tornare al successo per riprendere al meglio dal San Paolo. Vincere, però, non sarebbe bastato, perché i napoletani si aspettavano più di una risposta da una squadra che, perso il treno per lo scudetto, dovrebbe almeno tenere in porto l’accesso diretto alla Champions League, un traguardo di primo livello soprattutto se pensiamo all’avvio della stagione azzurra.

ATTACCO DA URLO

La risposta migliore é arrivata dai tre davanti. Alzi la mano chi, nell’arco dei novanta minuti regolamentari, si é accorto dell’assenza di Gonzalo Higuain dal campo. Il Pipita si é accomodato in tribuna dopo una settimana rovente di chiacchiere intorno alla sua lunga squalifica, è tutto il San Paolo gli ha riservato cori e tributi come solo ai migliori. Poi é cominciata la gara è la sua assenza si é sentita meno del previsto. Merito anche di chi lo sostituiva, quel Manolo Gabbiadini che, dopo un palo ed un paio di occasioni sbagliate, sblocca il match con un preciso colpo di testa. L’esultanza insieme a tutti i membri della panchina la dice lunga sulla qualità dello spogliatoio azzurro oltre che su quella dell’attaccante bergamasco. Manolo giocherebbe titolare in praticamente tutte le squadre della Serie A, ma quando hai davanti uno da trenta gol…
A prendersi la scena, però, c’è tutto l’attacco azzurro. É Callejón il più positivo per tutti i novanta minuti, visto che dopo essere entrato nel gol del vantaggio si procura anche il rigore per il raddoppio. Dal dischetto ci va un positivo Insigne: esecuzione perfetta e Gollini battuto. Il napoletano torna al gol dopo cinque turni a secco e praticamente chiude il match quando siamo solo al duplice fischio dell’arbitro.

CON LA TESTA A MILANO

L’inizio di ripresa é da accademia per il Napoli, che infatti spesso si addormenta un po’ è il Verona quasi ci riesce a trovare il gol della bandiera. La squadra di Delneri, però, sembra ormai essersi arresa alla retrocessione e ad un anno che proprio non va. E allora ecco che al primo giro di cambi il Napoli trova nuove energie e soprattutto un nuovo gol. É il neo entrato El Kaddouri a servire Callejón per il 3-0 dello spagnolo, che finalmente si mette in proprio e scrive anche il suo nome nel tabellino del match. Di lì in poi é solo spazio per le seconde linee, con Calzone – secondo di Sarri, ieri in tribuna per la squalifica – che lascia entrare Chalobah e Strinic. L’ingresso di Pazzini dall’altra parte non altera le cose e la gara fila liscia fino al novantesimo, senza un solo minuto di recupero.
Il Napoli da oltre un tempo ha già la testa a Milano dove la prossima settimana incontrerà l’Inter – vittoriosa a Frosinone nell’ultimo turno – per la prima di due trasferte da urlo degli azzurri.
Dopo i nerazzurri, infatti, sarà il turno prima del Bologna al San Paolo, poi della Roma all’Olimpico, in quello che, a tutti gli effetti, sarà il crocevia definitivo per la seconda piazza, alle spalle della Juventus. Uscire indenni dalla trasferta capitolina significherà ingresso in Champions dalla porta principale, ma per avere la meglio contro la squadra di Spalletti servirà il miglior Napoli della stagione.
Magari sperando in un Higuain in più, con conseguente sconto della squalifica dai quattro turni attuali a tre. Ma a Milano, in attesa dell’argentino, bisognerà puntare forte su Manolo, uno che in meno di novanta minuti ha già capito come far rimpiangere al minimo il Pipita.

a cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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