Il ritorno al San Paolo di Coppola e quella voglia di chiudere la carriera a Napoli

Ferdinando Coppola ©Getty Images

 

Vorrebbe chiudere la sua carriera lì dove era cominciata. Ferdinando Coppola non è più un ragazzino, conta oggi 38 anni sulla sua carta d’identità, eppure quegli anni a Napoli proprio non può dimenticarli. Lo chiamavano Robin, un po’ per fattezze fisiche ed un po’ perché davanti a lui, negli anni appena prima del nuovo millennio, c’era un Taglialatela chiamato – per gerarchie e non solo – Batman da tutti i tifosi.

Il passo da secondo a primo doveva essere una sorta di selezione naturale, ma in questo caso Darwin si sbagliava: la storia d’amore tra Coppola ed il Napoli si interruppe bruscamente in anni in cui il calcio della città non viveva degli attuali fasti. Cominciò così il suo destino da nomade del pallone, in giro per per tutta l’Italia, con alti e bassi tra massima serie e cadetteria.
Ad inizio stagione la voglia di rimettersi in gioco con la maglia del Verona da terzo portiere ed elemento di esperienza dello spogliatoio.
Ma resta intatto in lui quel sogno di poter chiudere la carriera in azzurro, per tornare ad assaggiare l’aria che da ragazzino l’ha trasformato in uomo.

Un’ipotesi, questa, che non sembrerebbe solo di fantamercato: il Napoli che saluterà con molte probabilità il duo Gabriel-Rafael al termine della stagione, dovrà rifondare alle spalle di Reina: un giovane elemento da far crescere, un terzo che possa fare quel che per anni ha fatto Colombo con Mazzarri e Benitez.
E allora, perché non Coppola?

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