Da Dirceu al pokerissimo di Diego. La rivalità tra Napoli e Verona in 50 anni di storia

Hellas Verona FC v SSC Napoli - Serie A

 

Tanti anni e ancora tanti davanti a Napoli e Verona. Una rivalità storica, che affonda le radici quasi nel mito, passa tra scudetti, vittorie, retrocessioni e promozioni; arriva ad oggi, cón gli azzurri che guardano i veronesi dall’alto in basso di una classifica che per l’Hellas non ci si aspettava così negativa a questo punto della stagione.
In un vortice di emozioni, e con in testa ancora la gara d’andata decisa dal gol del napoletano Insigne in un Bentegodi di fuoco, quella di domenica sarà partita vera. La seconda contro l’ultima in classifica, in un (quasi) testa coda che può valere tanto per entrambe: gli azzurri, tra squalifiche pesanti e rispettive polemiche, cercano la vittoria per tornare a veleggiare dopo lo stop di Udine, la squadra di Del Neri, invece, si giocherà le ultime chances di salvezza e per farlo avrà bisogno di qualche punticino al San Paolo.

DIRCEU E IL CONTINENTE

In campo, però, non sarà solo Jorginho contro il suo passato o Ionita contro quello che poteva essere il suo futuro; non ci saranno solo due squadre a fronteggiarsi e giocarsi i tre punti. Ma un intero scontro socio-culturale che l’Italia si porta avanti sin dall’inizio degli anni 60, con la promozione in A del Napoli soffiata proprio ai veronesi (stagione 61-62) e numerosi sgambetti di mercato nelle annate successive.
Il più noto intreccio? Il passaggio del brasiliano Dirceu dalla città di Giulietta a quella del Vesuvio: “Dirceu ora non sei più straniero, Napoli ti ha accolto nel Continente Nero“, il messaggio disteso che i sostenitori gialloblù recapitarono al brasiliano nel 1983.

GLI ANNI DI DIEGO

La rivalità si inasprisce negli anni napoletani di Maradona. È proprio il Verona a tenere a battesimo Diego nel calcio italiano, infliggendogli una sonora sconfitta per 3-1. Ecco perché quando nella stagione 85-86 il Napoli ci va giù pesante (5-0), Maradona non toglie mai il piede dall’acceleratore, anzi si consegna ai posteri con una palombella che trafigge Giuliani (all’epoca ancora al Verona, poi passerà in azzurro).
Ad ogni offensiva veronese, il popolo napoletano non s’è mai risparmiato; ecco perché quando nella stagione 88-89 dalle scalinate del San Paolo spunta il famoso “Giulietta è ‘na …..”, in risposta al “Benvenuti in Italia” mostrato dagli scaligeri, tutta Italia scoppia in una fragorosa risata.
In campo l’esito è stato spesso incerto; fuori, invece, non c’è mai stato dubbio sul vincitore.

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

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