Sequestrati 500 mila euro per traffico di droga a capo ultra della Juventus

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Tifosi Juventus ©Getty Images

Ancora bufera sul mondo degli ultrà della Juventus. Il tribunale di Torino ha confiscato circa 500 mila euro di beni ad Andrea Puntorno, 38enne siciliano considerato il capo dei Bravi ragazzi, uno dei gruppi ultrà della Juventus.  Arrestato per l’ultima volta nel novembre del 2014 per una maxi inchiesta di droga, Puntorno era finito ai domiciliari. Secondo il giudice estensore dell’atto, Pietro Capello, non è possibile che un capo ultrà che ha dichiarato di guadagnare 2600 euro lordi all’anno tra il 2004 e il 2013 – “redditi lordi molto modesti e decisamente sproporzionati rispetto al tenore di vita” – abbia acquistato questi beni attraverso vie legali. Secondo la corte sarebbe stata la “lunga carriera di trafficante di droga, durata per più di dieci anni”, del capo ultrà Juve, che «ebbe a generare i redditi sufficienti ad affrontare gli esborsi per gli acquisti degli immobili e della motocicletta”.

Il tribunale ha deciso per la sorveglianza speciale per tre anni e stabilito che Puntorno dovrà “darsi alla ricerca di un lavoro entro trenta giorni dalla comunicazione del decreto”.
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