Napoli, ora basta recriminare. Senza Higuain, fiducia a Gabbiadini

Higuain © Getty Images

 

Il tempo per recriminare è già finito. Il Napoli deve raccogliere le energie in fretta e altrettanto in fretta provare a dimenticare quanto accaduto negli ultimi giorni. La sconfitta di Udine lascerà strascichi, ma di certo non in uno spogliatoio che ha già dimostrato in passato di essere unito. Le espulsioni con conseguenti squalifiche di Sarri e Higuain potranno invece essere arginate da quelle che sono le scelte della squadra, già al lavoro per preparare al meglio la gara di domenica contro il Verona. Si ritroverà il San Paolo, si ritroverà il pubblico e mille facce amiche, si ripartirà da una squadra che si gioca la salvezza, tutti ingredienti che dovrebbero spingere gli azzurri a dare il massimo con puntualità, sperando nel frattempo che dalle aule dei tribunali possa arrivare qualche buona notizia.

SQUALIFICA DURA, RICORSO GIA’ PRONTO

Si, perchè nelle ultime ore della giornata di ieri, convulsa ed agitata come non mai, la società di Aurelio De Laurentiis ha semplicemente confermato quanto tutti già si aspettavano: il Napoli proporrà ricorso sia per la squalifica di Sarri che per quella di Gonzalo Higuain. Al primo è stata inflitta una giornata di stop, quattro invece quelle inflitte all’Argentina dopo lo scontro faccia a faccia con Irrati ed una serie di imprecazioni seguite ad una espulsione assolutamente inventata dal direttore di gara. Gli elementi per vincere il ricorso ci sono: una giornata di sconto si potrà raggiungere, addirittura due nella previsione migliore della vigilia, permettendo al numero 9 di rientrare in gioco già dopo la trasferta di Milano con l’Inter in cui sarà sicuramente assente.
A destare preoccupazione, però, resta la mole assunta ormai dal caso, un caso di respiro nazionale: le macchinazioni addotte ad Irrati, le notizie della squalifica uscite fuori già un giorno prima della pubblicazione della stessa, le parole di Tosel intercettato da una radio napoletana che gli fa vuotare il sacco sulle giornate inflitte ad Higuain e sui rapporti tra giustizia sportiva e società partenopea, sono tutti elementi che hanno inasprito il confronto è che peseranno al momento della proposizione del ricorso.
L’uno in certezza è che l’attaccante del Napoli non ci sarà domenica, non incontrerà l’Inter, ma vorrebbe scaldare i motori per la delicatissima sfida dell’Olimpico di Roma contro i giallorossi, una sfida che, a questo punto, può valere l’obiettivo stagionale del secondo posto e della Champions diretta.

L’ORA DI GABBIADINI

C’è, però, qualcuno a cui questa squalifica non spaventa più di tanto. È Manolo Gabbiadini, il vice-Higuain tanto atteso che, per super-operosità dell’argentino, quest’anno ha giocato poco o nulla, soprattutto in campionato. Il ragazzo arrivato a Napoli ormai più di un anno fa, era rimasto in azzurro l’estate scorsa per giocarsi le sue carte, ma non tutto è andato bene. Sarri l’ha sempre considerato alternativa, lui non ha sposato appieno le visioni del generale azzurro ed il risultato è stata la troppa panchina. Con il sogno di giocarsi gli Europei della prossima estate ormai appesi ad un filo ed alle decisioni di Conte. Ora l’ex Sampdoria ha l’occasione che aspetta da mesi e può ritrovare la titolarità dopo aver giocato in Serie A solo 309 minuti quest’anno, una sola volta titolare sin dall’inizio del match, subentrando per ben 17 volte, molto spesso proprio al Pipita.
Sarri gli affiderà le chiavi dell’attacco azzurro e lui spera di ritrovare la verve mostrata al San Paolo già nella scorsa stagione.
Gli azzurri senza Higuain hanno giocato per sette volte in campionato (in sei occasioni al primo anno, una volta nella passata stagione) da quando l’ex Real è all’ombra del Vesuvio; in totale, hanno guadagnato 5 vittorie e 2 pari.
Da questi numeri e dalla voglia di Gabbiadini ripartirà il Napoli, consapevole che, quando il gioco si fa duro, bisogna cominciare a giocarsela meglio di prima.

 

A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)

 

 

 

 

 

 

 

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