Circa 48 ore, poi si tornerà in campo. Il Napoli di Sarri ed Higuain riparte da Udine nella sua rincorsa alla Juve. Una storia di grandi intrecci quella tra azzurri e friulani, da anni partner sul mercato. Quanti passaggi da una parte e dall’altra? Tanti, ma non sempre il passaggio dal Friuli all’ombra del Vesuvio ha poi mantenuto le aspettative annunciate, nel passato così come negli ultimi anni.
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5 – PABLO ARMERO – In tre anni di Udinese aveva incantato tutti, dimostrandosi uno degli esterni mancini più affidabili d’Europa, ma il passaggio in azzurro dovette fargli male: dopo tanto inseguirsi nelle estati precedenti, il Napoli lo acquista nel 2013 e Armero resterà al San Paolo solo per una stagione, per lo più molto deludente. West Ham, Milan e Flamengo dopo l’esperienza a Napoli, ma il primo Armero di Udine oggi non si vede più.
4 – MAURICIO PINEDA – Difensore argentino di belle speranze, che a cavallo tra il vecchio ed il nuovo millennio aveva fatto innamorare di sé prima Maiorca e poi Udine. Il Napoli lo acquista in prestito proprio nel 2000, ma in azzurro resterà una sola stagione senza lasciare traccia. Tornerà in bianconero una stagione più tardi, per poi ritornare in patria, tra Lanùs e Colon, dove chiuderà la carriera nel 2005.
3 – FABIO ROSSITTO – La storia di Fabio Rossitto a Napoli è il classico amore che sta per sbocciare, ma poi non sboccia mai. Centrocampista classe ’71, arriva a Napoli nel 1997 dopo essere stato per poco meno di un decennio il faro del centrocampo friulano. In azzurro vi resterà per due stagioni, ma la scintilla non scoccherà mai; più di 50 presenze ed anche un paio di gol, ma prima del nuovo millennio lascerà Napoli prima per Firenze – dove giocherà anche la Champions – e poi per far ritorno a casa, ad Udine.
2 – GOKHAN INLER – La migliore prestazione di Gokhan Inler con la maglia del Napoli è arrivata nel giorno della sua presentazione: arrivo in pompa magna con maschera da leone, per poi mostrarsi poco più di un gatto in campo.
A Napoli, il turco-svizzero ci rimarrà per ben quattro stagioni, sconfessando sempre, però, quell’investimento da ben 18 milioni di euro che non è mai stato compreso. La discontinuità e la poca propensione all’andata entro tattico nei suoi anni di Napoli, l’hanno portato ad essere da faro annunciato a capro espiatorio. Dopo quattro anni di critiche (molte) e qualche timido applauso nelle giornate migliori, si trasferisce in Premier, dove però trova pochissimo spazio.
1 – CARLOS PAVON – Esordisce in Serie A con la maglia dell’Udinese e alla prima gara lascia anche il segno andando in gol. Quella di Carlos Pavon con l’Italia sembrava dover essere una bellissima storia d’amore dopo anni di Sudamerica, invece non si realizzerà mai. Nell’ambito dell’affare Jankulovski, passa nel gennaio del 2002 in un Napoli allora in B. Si fa male, gioca pochissime gare e nessuno lo rimpiange quando, dopo pochi mesi, se ne torna in Messico.
Non proprio una storia a lieto fine.
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