Un fattore campo mai sfruttato a dovere e l’esigenza di portare in salvo una squadra che sulla carta puntava ad un tranquillo campionato. Gigi De Canio è tornato in Friuli per raggiungere questi due obiettivi e già nella prima da nuovo tecnico dell’Udinese è riuscito a strappare un importante pareggio in casa del Sassuolo. L’allenatore, originario di Matera, crede di poter raggiungere quanto prima una classifica più idonea alle potenzialità della sua rosa, ma per farlo l’Udinese dovrà sfruttare il fattore campo, cosa che finora è accaduta solo quattro volte in campionato con le vittorie su Frosinone (1-0), Sampdoria (1-0), Atalanta (2-0) e Verona (2-0).
La prossima avvesaria dei friulani sarà il Napoli di Maurizio Sarri, partita proibitiva sulla carta ma che gli azzurri non dovranno assolutamente sottovalutare dato il momento cruciale della stagione. Gonzalo e compagni puntano al bottino grosso, sperano nell’aggancio alla Juventus per regalare ai tifosi quel sogno chiamato scudetto e perdere punti in terra friulana rappresenterebbe un autentico passo falso. Tra l’altro De Canio conosce bene gli avversari avendo studiato il gioco di Sarri per quasi tutta la stagione come opinionista in un emittente regionale, altro elemento da non sottovalutare. Nella sua prima da tecnico dell’Udinese ha schierato il 3-5-2, stravolgendo il sistema di gioco di Stefano Colantuono e puntando forte sul tandem Zapata-Thereau i due giocatori che hanno realizzato più gol in questa stagione. Ed è proprio da lì che De Canio spera di ripartire dato che l’Udinese è il terzultimo attacco di tutto il campionato con lo scarno bottino di 26 reti realizzate. L’infortunio ha frenato Duvan Zapata che ora è tornato in piena forma ed è già tornato al gol con il Sassuolo. Per il momento, così come con Colantuono, non sembra esserci spazio da titolare per l’eterno Antonio Di Natale.
Nel nuovo modulo spazio alle corsie esterne da sfruttare a dovere per favorire i due centravanti. Cross e palle tagliate saranno necessarie e quindi Widmer e l’ex di turno Armero saranno fondamentali per mettere in difficoltà la difesa azzurra. A centrocampo spazio ai muscoli di Halfredsson e Kuzmanovic, tanta sostanza per blindare una difesa che finora ha subito 45 gol, peggio solo di Sampdoria, Carpi, Palermo, Verona e Frosinone. Soprattutto l’ex Fiorentina e Inter ha sorpreso per la prestazione offerta contro il Sassuolo: interno destro con mansioni di regia, interdizione e libertà di raddoppiare e dare una mano ai compagni di squadra. L’innesto di Kuzmanovic è stato vitale per permettere alla squadra di esprimere quell’aggressività che tanto mancava al gruppo di Colantuono e che ha sorpreso il Sassuolo nel primo tempo. De Canio sembra aver accantonato i “leggeri” Lodi e Guilherme per puntare alla fisicità, arma in più da utilizzare soprattutto negli scontri diretti. Ad agire da trequartista alle spalle del duo d’attacco ci sarà molto probabilmente Bruno Fernandes (il 7 dicembre 2013 ha realizzato la sua prima rete in trasferta in serie A proprio contro il Napoli), trequartista atipico che verrà utilizzato per ribaltare l’azione con velocità così come accaduto a Reggio Emilia. La nuova Udinese ha definitivamente abbandonato la difesa a quattro e puntato su un assetto a tre con Hertaux (in calo dopo l’ottima annata scorsa), Danilo e il veterano Felipe.
Ciò che più preoccupa però mister De Canio è la tenuta fisica della squadra. Nella trasferta di Reggio Emilia dopo un buonissimo primo tempo, l’Udinese è completamente sparita dal campo lasciando spazio a Berardi e compagni. L’impressione chiara è che non ci fosse più benzina e appare quindi provvidenziale questa sosta per permettere all’intera squadra di recuperare la forma fisica in vista dello sprint finale. Dopo la sfida contro il Napoli, l’Udinese è attesa da quattro scontri salvezza da non fallire. Nelle ultime sette giornate i friulani affronteranno Samp, Torino, Atalanta e Carpi, due in casa due fuori che determineranno probabilmente la classifica. E chissà se la testa non sarà rivolta esclusivamente a questi match.
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