TOP 5 – I motivi per cui Conte non può fare a meno di Insigne

A poco più di due mesi dall’inizio dell’europeo, la Nazionale italiana da giovedì scorso ha sicuramente una certezza in più che corrisponde al nome di Lorenzo Insigne. L’attaccante azzurro è stato a lungo protagonista di rumors legati al suo non ottimo rapporto con il ct Conte, ma in questi mesi lontano da Coverciano ha preferito rispondere lasciando parlare il campo. Ha fatto così anche una volta tornato in Nazionale: giovedì scorso ha letteralmente scardinato la difesa della Spagna campione d’Europa con alcune delle giocate migliori del suo repertorio. Un goal fatto, un altro sfiorato – grazie alla super parata di De Gea – e un mal di testa procurato a Ramos e compagni a fine partita. Tutto questo in meno di 40 minuti. A questo proposito abbiamo individuato cinque motivazioni tecnico – tattiche che rendono l’attaccante napoletano oramai indispensabile per la Nazionale italiana.

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SALTARE L’UOMO 
Insigne è attualmente l’unico attaccante italiano (insieme forse solo ad El Shaarawy) che riesce con facilità a superare l’avversario nel dribbling, creando di conseguenza superiorità numerica. Tra l’altro Lorenzo è il classico fantasista che crea la giocata dal nulla, cosa che potrebbe risultare fondamentale in quelle che vengono definite le classiche partite ‘bloccate’.

PUNIZIONI

In Nazionale fino a qualche mese fa il calcio di punizione era compito di un certo Andrea Pirlo, che sembra sempre più lontano dalla convocazione per il prossimo Europeo. Proprio Insigne potrebbe essere fra i principali candidati a prendere il testimone dell’ex Juve. Sia chiaro, il calcio di Pirlo è e resterà inimitabile, ma il piede del talento di Frattamaggiore è più che educato e più volte ha disegnato parabole imprendibili per i portieri: per chi non ne fosse convinto, chiedere a Mitchell Langerak, ex portiere del Borussia Dortmund, che per colpa del ‘Magnifico’ ci ha rimesso anche un dente.

FEELING CON I COMPAGNI

Un dato importante che è emerso dalla sfida di giovedì scorso contro la Spagna è stato quello che ha visto Insigne in perfetta sintonia con gli altri attaccanti che erano in campo. Uno su tutti, ironia dei fatti, è Simone Zaza, che ha scambiato più volte palla con l’attaccante del Napoli, generando triangolazioni  che hanno creato più di una volta non pochi problemi alla difesa spagnola. Buoni spunti anche nell’intesa con Bernardeschi.

DUTTILITA’ TATTICA 

Proprio pochi giorni fa in conferenza stampa il Ct Conte premeva sul fatto che in Nazionale c’è bisogno di calciatori in grado di interpretare più ruoli. Insigne, in questo, potrebbe risultare molto utile all’ex allenatore della Juventus. L’attaccante del Napoli può benissimo fare l’esterno d’attacco sia a sinistra che (all’occorrenza) a destra in un 4-2-3-1, ruolo svolto più che bene nel biennio Benitez, può poi agire da trequartista in un 4-3-1-2, modulo provato nell’ultimo ritiro estivo con Sarri. Infine può trovarsi a suo agio anche in un 4-3-3, giocando al fianco della prima punta. Insomma Insigne garantisce soluzioni tattiche differenti e questo potrebbe risultare molto utile a partita in corso.

I NUMERI

Dodici Goal e undici assist (comprese le competizioni europee) sono il biglietto da visita di questo fantastico giocatore che ad oggi non ha eguali in Italia. Nessuno, a parte Insigne infatti, per adesso è arrivato alla doppia cifra sia nella classifica dei passaggi vincenti che in quella delle reti segnate. Numeri questi che non possono passare inosservati e che, con ogni probabilità, permetteranno a Lorenzo il Magnifico di partire il prossimo 10 giugno per la spedizione europea in Francia.

di Roberto Rossi