KICKOFF – Quest’Italia ha bisogno di Insigne

Insigne festeggia gol Italia
Insigne (© GettyImages)

Antonio Conte ha fatto le proprie scelte in fatto di convocazioni. Nonostante i molti dubbi, ha evitato il massacro mediatico, convocando Insigne in Nazionale. Del Napoli ha escluso Gabbiadini, che ormai gioca col contagocce, chiamando invece Jorginho, tenuto in panchina fino all’89’, preferendo un falso 4-4-2, con esterni molto offensivi, il che porta necessariamente alla chiamata di Motta dal primo minuto, con fisico e piedi decenti. Dovesse essere questo lo schieramento per Euro 2016, sarà difficile prevedere un ruolo centrale per l’italo-brasiliano del Napoli.

Insigne già mostrato tutto il proprio talento in una stagione per ora eccellente. Eppure dal primo minuto ecco Eder, il cui ultimo gol risale al periodo sampdoriano, prima del trasferimento di gennaio all’Inter. Un giocatore che si sta rendendo protagonista di un netto calo, preferito a un talento in stato di grazia. Impiega 51′ Conte per escludere l’interista dal match. Ecco finalmente ‘Lorenzinho’, che dimostra rapidamente perché il ct non potesse permettersi di escluderlo e non possa tenerlo fuori dalla formazione titolare, una volta giunto in Francia la prossima estate.

In una gara non eccelsa, Insigne sfodera calcio. Il suo genio gli consente di sfoderare colpi, mostrandoli al pubblico avvolti da falsa semplicità. Il suo gol arriva da prima punta, anche se, per assurdo, le cose migliori le fa quando non segna. La sua facilità di tiro è impressionante e, unita alla rapidità di ragionamento, offre all’Italia un giocatore potenzialmente letale, in grado di trovare in ogni momento della gara la giocata decisiva. In un’Italia priva di bel gioco e una rosa da titolo, rinunciare a un giocatore così, vorrebbe dire soffrire d’autolesionismo.

La sfida contro la Germania dirà tanto sotto quest’aspetto. Avute le prime risposte, Conte dimostrerà d’aver capito o meno questa lezione. Se i meriti sul campo dovessero contare qualcosa a Euro 2016, oltre agli amori platonici per determinati calciatori (Giaccherini), in Francia l’Italia dovrebbe avere sempre con sé in campo un regista e un attaccante doppiamente azzurri.

di Luca Incoronato (Twitter: @_n3ssuno_)

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