“Ci sono due-tre club importanti sulle tracce del mio assistito ma…”. In questi giorni di vuoto calcistico sono tante le telefonate di radio e tv a procuratori ed agenti dei calciatori azzurri per scardinare il silenzio attorno al futuro del Napoli. Da Higuain a Koulibaly passando per Hysaj e Mertens, tutti sono stati al centro delle chiacchierate di calciomercato sperando di scovare un caso, la rottura di un rapporto o un problema contrattuale. E invece accade l’inverosimile, l’agente di Hysaj ammette l’interesse di due-tre club importanti ma il suo assistito non vuole sapere niente, non vuole parlare di mercato e nemmeno di soldi perché c’è in ballo qualcosa di più importante in questa stagione. Allo stesso modo l’agente di Koulibaly esalta il progetto Napoli e allontana ogni ipotesi di cessione dichiarando che Giuntoli crede che il calciatore sia una pedina importante del progetto Napoli e anziché lasciarli andare, preferisce tenere i migliori e prenderne altri validi. Mertens è felice della sua stagione da comprimario e il fratello di Higuain si professa sempre più innamorato della squadra. Infine c’è Martin Caceres che litiga con la Juventus e punta al rivale Napoli per vendetta sportiva.
Ma l’oasi Napoli non coinvolge solo i giocatori azzurri, anche chi sogna di arrivare un giorno nella città partenopea. Sia l’agente di Raicevic che quello di Lapadula aprono le porte alla società azzurra e sperano in una chiamata di De Laurentiis e Giuntoli. Addirittura Gianluca Libertazzi, procuratore dell’attaccante del Pescara, nega che la Juventus sia in vantaggio per acquisire le prestazioni del suo assistito e lascia spazio al Napoli. Fa parte della tipica tattica utilizzata per vendere il giocatore al migliore offerente, ma appare chiaro come il progetto azzurro stia diventando sempre più solido e meta apprezzata da tanti giovani calciatori. E’ un dato di fatto, ora tutti vogliono Napoli. Il merito è di Maurizio Sarri, capace di strabiliare con il suo gioco, di affascinare tifosi e addetti ai lavori e di migliorare il rendimento di big in crisi e giocatori considerati non all’altezza della piazza partenopea, ma anche di Cristiano Giuntoli e Aurelio De Laurentiis. Il primo è un lavoratore silenzioso che pian piano tesse la tela di contatti (vedi l’affare Caceres) mentre la squadra continua a lottare per lo scudetto, il patron invece non ha smantellato la rosa quest’estate ed è riuscito a riguadagnare la fiducia persa dai suoi calciatori.
Vincere aiuta a vincere, ma lavorare bene con costanza e professionalità aumenta anche la reputazione in sede di calciomercato.
di Claudio Cafarelli Follow @claudioc7
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