È un Napoli da record, una di quelle squadre che resteranno a lungo nella storia azzurra, a dispetto di qualsiasi successo, qualsiasi trionfo. Lo dice il campo, che esprime come sempre una bellissima squadra, un gioco accattivante frutto di calciatori tecnicamente sopraffini. Così come lo dicono i numeri che, al di là di tutto, stringono il Napoli nella morsa delle migliori squadre d’Europa, con elementi oggi appetiti da tutti e che stanno portando la maglia azzurra ben oltre dove l’avevano lasciata appena qualche mese fa.
MAI COSÌ IN CAMPIONATO
Contro il Genoa degli ex Dzemaili e Pandev al San Paolo l’ennesimo trionfo della stagione, il numero venti di questa annata. Venti vittorie su trenta gare disputate il Napoli non le aveva mai raccolte, neanche quando in campo ci andava Maradona. Così come mai erano stati raccolti 67 punti nelle prime trenta uscite di campionato.
Il raffronto con le migliori annate di chi ha preceduto Sarri e i suoi è quasi imbarazzante; il Napoli ha per due volte nella sua storia raggiunto i 78 punti complessivi in campionato, nell’ultima stagione di Mazzarri e nella prima di Benitez in azzurro, rispettivamente nel 2012-13 e nel 2013-14, eppure Sarri li ha già superati in classifica.
Alla trentesima di campionato, infatti, Mazzarri aveva raccolto ‘solo’ 59 punti, 61 erano invece quelli del tecnico spagnolo, ben 6 in meno rispetto agli attuali.
Un record che ancora non basta per mettere la testa avanti nel confronto in uno contro uno con la Juventus di Allegri, ma che dà già il senso della straordinaria stagione messa insieme dagli azzurri.
Stesso dicasi per i gol messi a segno: il record napoletano appartiene ancora una volta alla squadra di Rafa Benitez, una macchina perfetta in zona gol, e si assesta sui 104 gol in un solo campionato. Oggi, il Napoli che può contare sul cannoniere più prolifico d’Europa, ha già fatto registrare 88 gol tra campionato, Europa League e Coppa Italia, ed ha ancora davanti a se otto tornate di campionato per insidiare il record assoluto.
INARRESTABILE HIGUAIN
Trascinato, ovviamente, da Gonzalo Higuain. L’argentino è l’uomo copertina di questo Napoli, il valore assoluto che si concreta in una squadra che conosce altri ottimi elementi e gregari utilissimi alla causa di Sarri.
Il Pipita aveva nel mirino Edinson Cavani e l’ha raggiunto; l’uruguaiano, infatti, era stato il miglior marcatore in campionato nella storia del Napoli, proprio quando nel 2013 chiuse il campionato con 29 gol siglati in 38 partite. Le partite ad oggi sono ancora 30, eppure Higuain ha già pareggiato i conti, voglioso di superare il Matador non solo nel cuore dei napoletani che l’hanno ormai dimenticato, ma anche nelle statistiche.
Non pensa ai suoi record, eppure l’ex bomber del Real Madrid alla sua terza stagione al Napoli, sta superando se stesso: sono già 31 le realizzazioni della sua stagione – 2 in Europa League oltre i 29 in campionato -, un numero mai toccato prima nella sua carriera a cavallo tra Argentina, Spagna e, appunto, Italia.
Il suo obiettivo resta quello più importante, lo scudetto, ma di certo portare a casa il titolo di miglior marcatore del torneo e, di conseguenza, anche la scarpa d’oro, lo certificherebbe tra i migliori del mondo nel suo ruolo.
Un film ben scritto, a cui però manca la parte più importante. La città e i tifosi sembrano aver perdonato alla squadra persino le brutte uscite in Europa e in Coppa Italia, pur di inseguire a mani libere un traguardo che manca in città da troppo tempo. Il giro di boa era stato da campioni d’inverno, oggi però si insegue la Juve, che non ha nessuna voglia di frenare.
Chi può fermare i bianconeri da record ed annullare una tirannia che va avanti da ben quattro anni, se non il Napoli migliore di sempre?
A cura di Gennaro Arpaia (Twitter: @gennarojenius9)