Tanti gli episodi discutibili nella 30esima giornata di Serie A che hanno condizionato il difficile lavoro degli arbitri italiani. A dirigere il derby della Mole fra Torino e Juventus, una partita tradizionalmente non semplice, era stato designato l’arbitro internazionale Nicola Rizzoli. La sfida si è conclusa con un sonoro 1-4 in favore dei bianconeri e tante sono state le critiche a lui indirizzate, accusato di non aver gestito al meglio la gara. Proviamo ad analizzare insieme i cinque momenti clou della partita.
Il gioco ha iniziato ad accendersi già al 12′, quando la partita era ferma sullo 0-0. Dopo un contrasto tra Glik e Lichsteiner la palla viene spazzata fuori dal capitano del Toro. Ne nasce un diverbio fra i due; lo svizzero, pur subendo un lieve contatto corpo a corpo, cade a terra, simulando in maniera teatrale un duro colpo al volto. Rizzoli lascia correre e decide di non sanzionare nessuno.
Dopo poco più di cinque minuti il terzino bianconero Alex Sandro trattiene il centrocampista del Torino Acquah. Gesto evidente e giallo all’indirizzo del calciatore bianconero. Nel corso del primo tempo la Juventus esprime tutto il suo gioco e al ritorno negli spogliatoi il risultato segna lo 0-2, con reti di Pogba e Khedira. La ripresa è subito concitata, al terzo minuto del secondo tempo il Toro si fa pericoloso con Bruno Peres, che s’inserisce in area e viene steso da Alex Sandro. Intervento per il quale viene concesso il calcio di rigore. Il direttore di gara però non estrae il secondo giallo che avrebbe lasciato la Juventus per tutta la durata della ripresa in dieci uomini. Decide di ammonire Bonucci per le reiterate proteste nei suoi confronti. Il difensore arriva faccia a faccia con l’arbitro, che lo grazia con la sola ammonizione. Penalty trasformato da Belotti e partita che va sull’ 1-2.
Graziato in area di rigore, Bonucci prosegue la propria gara sulla linea avuta fino a questo momento. I falli da ammonizione proseguono e, così come nel primo tempo, quando commette un fallo tattico a centrocampo, interrompendo una ripartenza del Torino, nella ripresa cintura Maxi Lopez, disinteressandosi del pallone. Proteste di Ventura ma il centrale, che salterà l’Empoli perché diffidato, non viene espulso.
Il Torino prova a produrre gioco, a caccia del pareggio. Maxi Lopez, entrato al posto di Immobile, si scaglia su un tiro ribattuto di Peres e, solo dinanzi a Buffon, insacca la rete del 2-2. Il guardialinee però alza la bandierina e l’arbitro decreta il fuorigioco. Grave l’errore del sestetto arbitrale che nega la gioia del pareggio al Torino. La posizione dell’attaccante granata era regolare, anche se di qualche centimetro, perché a tenerlo in gioco c’era il centrocampista juventino Cuadrado. Chiamata difficile ma, nel dubbio, gli arbitri hanno ricevuto indicazioni di non fischiare.
Morata, entrato al posto dell’acciaccato Dybala, realizza l’1-3 per la sua squadra. Al 30′ del secondo tempo il polacco Kamil Glik, già ammonito, è autore di un fallo al limite dell’aria che costerà poi il quarto gol della Juventus. Fallo duro da seconda ammonizione ma il direttore di gara decide di non complicare ulteriormente la partita alla squadra di Ventura.
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