Andrea Barzagli non sarà impiegato da Antonio Conte per le amichevoli che la Nazionale dovrà affrontare il 24 e il 29 marzo contro Spagna e Germania. Il calciatore è stato infatti mandato a casa precauzionalmente per evitare che le sue condizioni “precarie” possano peggiorare giocando due partite comunque non ufficiali e, dunque, percepite come rischi inutili. “Barzagli che si è presentato con un risentimento muscolare alla gamba sinistra, ha effettuato degli accertamenti da noi quindi abbiamo preferito insieme al c.t. rimandarlo, per le cure del caso, a Torino“, questo quanto dichiarato dal medico della Nazionale Castellacci riguardo il guaio fisico del forte difensore. Così, comprensibilmente, Barzagli torna a casa per non essere rischiato. Molto curioso, però, come ad un suo compagno di Nazionale sia stato comminato un trattamento diverso per quanto riguarda la ricezione personale dell’accaduto.
Molti ricorderanno che Insigne, mesi fa, fu costretto a lasciare il ritiro della Nazionale prematuramente per un problema al ginocchio. Un fastidio che deve aver indispettito moltissimo Antonio Conte, che finì per punirlo con una non convocazione per gli impegni successivi, accusando indirettamente il napoletano di non tenere alla maglia dell’Italia per aver lasciato il ritiro nonostante il guaio fisico. A pensarci, in realtà, fa molto sorridere: innanzitutto perché è davvero complicato credere che l’amore per la Nazionale si dimostri restando per forza in gruppo seppur infortunati; pare evidente una situazione in cui sono stati utilizzati due pesi e due misure dal C.T., promesso sposo del Chelsea. Nessuno si aspetterà una mancata convocazione di Barzagli per aver abdicato dopo un infortunio e si stenta quindi a capire perché ad Insigne sia stato riservato questo trattamento tempo addietro.
Sin dall’inizio del suo mandato Conte ha spesso e volentieri dimostrato mancanza di coerenza e difficoltà nel giudicare oggettivamente determinati calciatori utili o meno alla causa. “A pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina”, recita un famoso adagio: una polemica futile come quella che coinvolse l’estroso ragazzo partenopeo andava senz’altro evitata, specie perché allo stato attuale delle cose Conte si trova quasi “costretto” a convocare Insigne per via della splendida stagione dell’ex Pescara. L’amore tra il mister e il numero 24 azzurro sembra non essere mai sbocciato. E, a quanto pare, non sboccerà mai per via dell’addio di Conte. La speranza dei tifosi è che, ovviamente, questo non finisca per condizionare la partecipazione di Insigne agli Europei. Così, ancora una volta, Lorenzo Il Magnifico potrà dimostrare il suo attaccamento alla casacca della Nazionale. Coerenza contiana permettendo, ovviamente.
di Claudio Agave
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